Arte

Madonna di Casanova: approvato il restauro della statua

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CIVITELLA CASANOVA – La venerata e artistica statua della Madonna delle Grazie, conosciuta anche come “Madonna di Casanova”, sarà sottoposta ad un importante e attento restauro conservativo ed artistico.

Ad autorizzare i lavori è stata la Direzione Generale archeologia, belle arti e paesaggio della soprintendenza per le Province di Chieti e Pescara, oltre il nulla osta della Curia Arcivescovile di Pescara – Penne.

La Statua, che risale presumibilmente al secolo del primo Giubileo della storia, è stata anzitutto oggetto di devozione nel Cenobio cistercense di Casanova (dal quale l’appellativo) e poi, con la soppressione napoleonica degli ordini religiosi, è stata traslata nel capoluogo civitellese dove, la pietà popolare, l’ha posta nella parete absidale della chiesa madre, quasi a voler porre sotto lo guardo della Madre la vita di ciascuno. Lì resta fino all’alba del 6 aprile 2009, quando il terremoto aquilano sconvolse le mura dell’antica parrocchiale.

Nell’ottobre del 2005 l’immagine lignea veniva recata in Piazza San Pietro dove, al termine dell’udienza generale, l’allora Pontefice, Benedetto XVI, la venerava e la benediceva.

“Questo restauro rappresenterà un momento importante per la storia della nostra Comunità fedele: nell’Anno Santo Giubilare, all’indomani del ventesimo anniversario nella patronalità mariana e dei settant’anni dalla Consacrazione al Suo Cuore Immacolato, la più antica effige mariana custodita nella nostra Parrocchia avrà nuova luce e nuova bellezza, immagine di perfezione e specchio di santità per noi, pellegrini di Speranza che, sotto il Suo manto, ritrova unità nella Fede, nella Speranza e nella Carità – commenta il Parroco don Norbert Maoko. In questo Anno giubilare, dove il motto è “Pellegrini di Speranza”, questo restauro ci restituirà la gioia di venerare la nostra Mamma del Cielo, Speranza del mondo.

I lavori prevederanno la spolveratura meccanica sul verso e tergo dai depositi atmosferici e altri sedimenti e quindi un intervento di disinfestazione precauzionale e una pulitura fisico-chimica degli strati pittorici da nero fumo e particellato atmosferico coerente e incoerente. Si passerà quindi al restauro artistico con l’eventuale rimozione di ridipinture posticce sovrammesse all’originale, passando quindi alla pulitura fisica della foglia d’oro zecchino e il consolidamento localizzato degli strati pittorici, in corrispondenza delle aree di deadesione. I lavori si concluderanno con il restauro pittorico e presentazione estetica delle lacune principali con metodologie conservative, seguendo il principio del “minimo intervento”, salvaguardando l’originalità del bene storico e votivo.

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