Nelle campagne, soprattutto nella provincia pescarese, si sono verificati allagamenti ingenti che hanno compromesso il futuro dei cereali appena seminati e degli ortaggi invernali, difficoltà di circolazione sia nelle aree interne che in quelle costiere ma anche mancanza di elettricità o allagamenti in alcune stalle.
La provincia pescarese e le zone costiere restano finora le aree maggiormente coinvolte da un punto di vista agricolo ,ma Coldiretti evidenzia che la pioggia non ha portato comunque solo disagi e danni.
“L’arrivo delle precipitazioni – dice Coldiretti Abruzzo – è tuttavia anche importante per dissetare i campi resi aridi dalla lunga siccità che ha caratterizzato l’anno che sta per concludersi e per ripristinare le scorte idriche nei terreni, nelle montagne, negli invasi e nei fiumi a secco.
L’acqua – dice Coldiretti Abruzzo – per poter essere assorbita dal terreno deve cadere in modo continuo e non violento, mentre gli acquazzoni che si stanno susseguendo aggravano i danni provocati dagli allagamenti con frane e smottamenti”.
Secondo Coldiretti Abruzzo il repentino abbassamento della colonnina di mercurio e i violenti temporali confermano i cambiamenti climatici in atto che in Italia si manifestano con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi anche con il rapido passaggio dalla siccità all’alluvione, precipitazioni brevi e violente accompagnate da bombe d’acqua con effetti sulle coltivazioni e sulla stabilità idrogeologica del territorio.
“A causa delle frane e delle alluvioni provocate dai cambiamenti climatici l’agricoltura italiana – conclude la Coldiretti – ha perso piu’ di 14 miliardi di euro nel corso di un decennio, tra produzione agricola nazionale, strutture e infrastrutture rurali”.
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