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Manutenzione duemila buche cittadine: l’intervento di Foschi e D’Ercole

da Donatella Di Biase

PESCARA – Sulla questione delle buche cittadine e la sua manutenzione sono intervenuti ieri mattina il Presidente Commissione Lavori pubblici Foschi (Pdl) e l’assessore Alfredo D’Ercole, al termine dei lavori della Commissione:

Sono almeno duemila le buche cittadine che dalle prossime settimane l’amministrazione comunale di Pescara inizierà a sistemare per ripristinare le opportune misure di sicurezza sull’intero territorio urbano. Parliamo di situazioni di forte rischio generate da interventi frettolosi effettuati negli anni passati, ma anche dal gelo invernale che, con le piogge, è penetrato tra le fessure per poi aprire veri e propri crateri. Ma parliamo anche di buche derivanti da lavori di riparazione effettuati spesso da altri Enti esterni al Comune che, chiuso il cantiere, non hanno ottemperato all’obbligo di ripristino sancito da una delibera comunale risalente addirittura al 2001 che d’ora in avanti riprenderemo a far rispettare ricorrendo anche alla richiesta di risarcimento dei danni procurati.

Così hanno spiegato il Presidente Foschi e l’assessore D’Ercole:

All’esame della Commissione c’era la situazione delle strade cittadine in merito alla manutenzione ordinaria ed è emerso un quadro tutt’altro che roseo. Un primo monitoraggio effettuato sull’intero territorio di Pescara, grazie alle verifiche tecniche degli operai del Comune, alle segnalazioni inoltrate dalla Polizia municipale, dalle Circoscrizioni o dagli stessi cittadini, ha consentito di verificare la presenza di ben duemila buche distribuite su tutto il capoluogo adriatico.

A volte parliamo di piccoli fossi, talvolta procurati dall’abbassamento di tombini o chiusini, dunque facilmente risolvibili, altre volte di vere e proprie voragini per le quali non basta mettere semplicemente una ‘pezza’ ma è addirittura necessario aprire uno scavo per il rifacimento del manto sottostante l’asfalto per restituire robustezza alla strada e consentirle di sopportare il passaggio di migliaia di autovetture, bus o mezzi pesanti senza cedere sotto la prima pressione.

Attualmente stiamo già lavorando con il maxi-cantiere che prevede il rifacimento totale di 27 strade cittadine, per un appalto da 591mila euro, mentre nei prossimi giorni partirà un secondo bando di gara per affidare la riparazione delle buche su 99 assi viari cittadini. Nel frattempo già entro fine maggio, inizi del mese di giugno, l’amministrazione riceverà il report della nuova e aggiornata opera di monitoraggio affidata alla società che sta redigendo il primo ‘catasto’ delle strade, monitoraggio a vasta scala iniziato lo scorso 28 febbraio, in occasione delle domeniche senz’auto, e che ci permetterà di conoscere non solo l’esatto numero o posizione delle buche lungo le nostre strade, ma anche il numero degli alberi esistenti su ogni arteria, i parcheggi, i pali della segnaletica, le aiuole e poi eventuali dissesti dei marciapiedi, un monitoraggio capillare mai effettuato prima d’ora che necessariamente ha richiesto tre o quattro mesi di tempo, esattamente come previsto nel bando di gara e di affidamento.

Passando in rassegna anche le cause di tali buche:

spesso riscontrate anche su strade che hanno subito interventi di manutenzione da appena un anno, dunque nuove, come nel caso di via Di Sotto: in questi casi è evidente che le buche sono causate da lavori affrettati, con una gettata di cemento eseguita fuori stagione e dunque malriuscita. In altri casi il logorio del manto di asfalto è attribuibile all’azione del generale inverno, ma ancora più spesso ai rattoppi malfatti da imprese esterne che solitamente chiedono l’autorizzazione del Comune per effettuare scavi tesi alla manutenzione di sottoservizi. Tali imprese spesso però, sistemata l’area di proprio interesse, non garantiscono le opere di ripristino, che invece sono obbligatorie in base a una delibera approvata dalla giunta Pace addirittura nel 2001 e purtroppo mai fatta rispettare negli ultimi sei anni. Una delibera che abbiamo però rispolverato e che ci permette anche di ricorrere alla richiesta di risarcimento del danno nel caso di mancata esecuzione delle opere.

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