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Marcello Marciani premiato oggi a Pordenone con Revuçegne

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Lo scrittore di lanciano ha conquistato il gradino più alto del Premio “Pierluigi Cappello”, dedicato alla poesia dialettale. Alle 18 la cerimonia

PORDENONE – Con l’opera Revuçegne/Rovistamenti, edita nel 2019 dalla casa editrice Puntoacapo, il poeta lancianese Marcello Marciani si è aggiudicato il gradino più alto del podio alla terza edizione del Premio “Pierluigi Cappello” di Barcis (PN). La cerimonia di premiazione si svolgerà domani, giovedì 17 settembre, alle 18, a Pordenone, presso la Loggia del Municipio, nell’ambito del prestigioso Festival “Pordenonelegge”.

«Pierluigi Cappello» racconta Marcello Marciani, visibilmente emozionato «nel 1999 aveva partecipato al Premio Nazionale di poesia in dialetto “Lanciano-Mario Sansone”, di cui ero segretario organizzatore, vincendo il primo premio ex-aequo. A distanza di ventuno anni, ricevere un premio a lui dedicato è motivo per me di grande soddisfazione e anche di più: è come un’eco, un rimando attraverso il tempo, che diventa memoria e legame al tempo stesso».

Il “Premio Pierluigi Cappello”, nato nel 2018 in ricordo del poeta friulano scomparso prematuramente l’anno prima, prevede due sezioni: una riservata a libro di poesia nei dialetti e nelle lingue minoritarie edito nel corso dell’anno; l’altra a un libro di poesie per bambini e ragazzi in lingua italiana o nei dialetti e nelle lingue minoritarie, edito nei 12 mesi precedenti il premio. La giuria è composta da poeti e critici qualificati: Aldo Colonnello, Fabio Franzin, Valentina Gasparet, Roberto Malattia, Maurizio Salvador, Christian Sinicco, Gian Mario Villalta e Giacomo Vit.

Revuçegne (Rovistamenti), di Marcello Marciani, è un’opera in dialetto abruzzese d’area frentana, suddivisa in quattro parti intitolate agli elementi della Cosmogonia (Foche, Terre, Arie, Acque), e “rovista” fra passato e presente, memoria privata e collettiva, scavo interiore e dimensione epica. L’ampio ventaglio dei temi spazia dall’amore (Foche) alla degradazione e rigenerazione ambientale (Terre e Acque), dalla nostalgia per i cari scomparsi (Arie) all’anelito verso una rinnovata immersione vitale presente in tutte le sezioni. Il ritmo incalzante, le diverse strutture metriche e la lingua materica, che impasta termini arcaici o desueti con neologismi e forestierismi, ne fanno un’opera di compatta e originale energia espressiva (dal comunicato stampa del Premio Cappello).

Marcello Marciani è nato e risiede a Lanciano (CH). Ha pubblicato: “Silenzio e frenesia” (Quaderni di “Rivista Abruzzese”, Lanciano 1974), “L’aria al confino” (Messapo, Siena-Roma 1983), “Body movements”, con traduzione inglese a fronte di Amelia Rosselli (Gradiva Publications, Stony Brook-New York 1988), “Caccia alla lepre” (Moby DicK, Faenza 1995), “Per sensi e tempi” (Book, Castelmaggiore 2003), “Nel mare della stanza” (LietoColle, Faloppio 2006), “La corona dei mesi” (LietoColle Faloppio 2012), “Rasulanne” (Cofine, Roma 2012),”Monologhi da specchio” (Robin, Torino 2017) e, infine, Revuçegne (Puntoacapo, Pasturana 2019). Suoi testi in dialetto frentano sono stati eseguiti negli spettacoli Mar’addó’ (1998-1999) e Rasulanne (2008/ 2012), dove ha partecipato anche come attore. Dal 1988 al 2008 è stato segretario organizzatore del Premio Nazionale di Poesia in Dialetto “Lanciano-Mario Sansone”. Ha ricevuto diversi premi, fra cui: Gabicce Mare, Matacotta, Nelle terre dei Pallavicino, Noventa-Pascutto, Pandolfo, Penne, Ischitella-Pietro Giannone, Salva la tua lingua locale. È presente in riviste e antologie italiane e statunitensi con componimenti in italiano e in dialetto.

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Tags: Lanciano

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