Il poeta di Lanciano é arrivato in finale nella sezione di poesia edita con “Sottovuoto” e tra i vincitori per la silloge inedita “Sestine”
LANCIANO – Doppio riconoscimento per il poeta abruzzese Marcello Marciani, che trionfa alla XVIII edizione del Premio Letterario Internazionale “Poesia Onesta”, classificandosi finalista nella sezione di poesia edita in italiano con “Sottovuoto” (Moretti&Vitali, 2021) e fra i vincitori per la silloge inedita in lingua italiana “Sestine”, consistente in cinque testi strutturati, appunto, secondo lo schema metrico suggerito dal titolo.
La cerimonia di premiazione si è svolta domenica 24 settembre scorso, presso la Sala Congressi dell’Hotel Touring, a Falconara Marittima (Ancona).
“Sestine” contiene il monologo di un gigolò polisemico, un ritratto/ricordo dell’attore Alfredo Cohen, di un ragazzo tossico morto per overdose, un’elegia del corpo che risorge dal patema di una malattia e una sulla stella Sirio. Questa la motivazione con la quale la giuria ha premiato la raccolta inedita:
“Il poeta di Lanciano è un giocoliere, un acrobata delle parole cui impone piroette incredibili, parabole inedite. Ed è anche un attore nel senso che le fa passare in tutto il corpo, ossa sangue e nervi per esprimerle con gran potenza. Tutto il corpo è attraversato dalle parole, che, recitate a retto tono, poi sembrano spiccare il volo fino a diventare canto, cadenzato sillabato, accelerato, rallentato. Il piano recitativo è molto importante per comprendere la poesia di Marcello Marciani. Le parole erompono dai sotterranei di altri linguaggi, non ultimo il dialetto nel quale eccelle il nostro poeta, talora sembrano rischiare un ‘gramelot’ dove a prevalere è il suono più del significato. E l’onomatopea ha un ruolo decisivo in questa scrittura. Il tutto non è affatto un mero esercizio ma un tentativo di slogare la grammatica e la sintassi per sovvertire una regolarità un fissismo che troviamo anche nel mondo cosiddetto normale, di una morale univoca, di un pietismo ipocrita perché possa prendervi parte il nuovo, il diverso, l’altro, il minoritario. È l’affermazione dell’amore complesso e totale perché “tutto è corpo d’amore” scriveva Franco Scataglini, dove amare non è una colpa, dove ogni amore è autentico e benedetto e “Maledetto sia l’amore che l’abbraccio non darà” secondo l’esergo al primo testo di questa silloge di Marcello Marciani che sicuramente ha la caratteristica dell’originalità in un diffuso mondo poetico attuale che si configura come un piagnisteo nientista o un limbico clima di sospensione di idee e sentimenti, uno status di anoressia spirituale, o interiore se più vi aggrada”.
Il Premio Letterario Internazionale “Poesia Onesta”, che prende il suo nome da un verso di Umberto Saba (“Ai poeti resta da fare la poesia onesta”), è organizzato dall’Associazione culturale “Versante”, che si propone in primo luogo di diffondere la passione e la conoscenza della scrittura poetica e in prosa. Il concorso si articola in cinque sezioni a tema libero: raccolta inedita di cinque poesie in italiano; raccolta inedita di cinque poesie nei dialetti italiani e lingue di minoranza, con traduzione in italiano; racconto breve in italiano; opera edita di poesie in italiano; opera edita di poesie in dialetto e lingue di minoranza, con traduzione in italiano.
Il Premio vanta, inoltre, una giuria d’eccezione, composta da esperti, studiosi e professionisti del mondo letterario e accademico: Fabio Serpilli (Presidente di giuria), Sanzio Balducci, Gastone Mosci e Maria Grazia Sassi (docenti Università “Carlo Bo”, Urbino), Mario Narducci e Liliana Biondi (Università de L’Aquila), Manuel Cohen (poeta e critico, Roma), Fabio Ciceroni e Giuseppe Langella (Università Cattolica di Milano), Marzio Porro e Giuseppe Polimeni (Università Statale di Milano), Elisabetta Serpilli (docente lingua italiana Accademia di Metz Nancy), Marco Di Pasquale (poeta e critico), Jacopo Curi (poeta e docente di Lettere), Sara Lorenzetti e Carlo Pongetti (Università di Macerata), Eleonora Rimolo (poetessa, Salerno), Piera Tomasoni (Università di Pavia)
Marcello Marciani è nato e risiede a Lanciano. Fra le sue varie opere in versi, si ricordano: Body movements, con traduzione inglese a fronte di Amelia Rosselli (Gradiva Publications, Stony Brook-New York 1988), Caccia alla lepre, (Moby DicK, Faenza 1995), Per sensi e tempi, (Book, Castelmaggiore 2003), Nel mare della stanza, (LietoColle, Faloppio 2006), La corona dei mesi, (LietoColle Faloppio 2012), Rasulanne (Cofine, Roma 2012), Monologhi da specchio, (Robin, Torino 2017), Revuçegne (Puntoacapo, Pasturana 2019). Suoi testi in dialetto frentano sono stati eseguiti negli spettacoli Mar’addó’ (1998-1999) e Rasulanne (2008/ 2012), dove ha partecipato anche come attore. Dal 1988 al 2008 è stato segretario-organizzatore del Premio Nazionale di Poesia in Dialetto “Lanciano-Mario Sansone”. Ha ricevuto diversi premi, fra cui: Gabicce Mare, Ischitella-Pietro Giannone, Matacotta, Nelle terre dei Pallavicino, Noventa-Pascutto, Pandolfo, Penne. Con componimenti in versi e saggi critici è presente in riviste italiane e statunitensi. Suoi testi sono stati ospitati nelle antologie Via Terra (curata da Achille Serrao, Campanotto 1992), L’Italia a pezzi (a cura di M. Cohen, V. Cuccaroni, G. Nava, R. Renzi, C. Sinico, Gwynplaine 2014) e Dialetto lingua della Poesia (a cura di Ombretta Ciurnelli, Cofine ed. 2015).
Marcello Marciani, inoltre, sarà ospite giovedì 28 settembre, alle 20, a Livorno, alla II edizione del Festival “Voci” di poesia dialettale, organizzato dall’Associazione culturale “Le Cicale Operose”, che propone performances di poesia e musica dal vivo, intrecciando versi e note in un dialogo tra i due linguaggi espressivi. Le letture del poeta lancianese saranno accompagnate dalla chitarra di Letizia Carriero.