PESCARA – Mi piace ricordare, con orgoglio, che nel 2013, a Manoppello ad onorare i caduti di Marcinelle fu, su mio particolare interessamento, Lech Walesa: il grande sindacalista di Solidarnosc, l’uomo che ha scritto la storia, il premio Nobel per la Pace, il Presidente della Polonia. Quando lo vidi piangere ed inginocchiarsi, all’interno del “sacrario dei caduti di Marcinelle”, pensai che finalmente la storia, quella vera, aveva reso, finalmente, il massimo onore a quei minatori. Marcinelle ha rappresentato il simbolo più alto per il riscatto dei lavoratori di tutto il mondo. Ho dedicato gran parte della mia vita politico sindacale a loro nella speranza che un giorno i nostri ragazzi possano dire con orgoglio “siamo fieri di essere figli della stessa terra dei minatori di Marcinelle” .
Nella foto: Lech Walesa con i minatori a Manoppello.
Geremia Mancini – Presidente onorario dell’Associazione Culturale “Ambasciatori della fame”