CHIETI – La Dgr 133/2016 con cui Regione Abruzzo attivava la procedura di valutazione del Project-financing del nuovo ospedale di Chieti e che anzi, sarebbe meglio definire come la ristrutturazione dell’ospedale già esistente, stabiliva, il 30 Aprile quale termine ultimo per l’analisi da parte della ASL della convenienza economica della proposta con la seguente dichiarazione di Pubblico Interesse.
“Mi auguro che tutti i soggetti che hanno studiato e valutato la proposta, in particolar modo, il direttore della ASL Flacco e l’Assessore alla Salute Paolucci, abbiamo condiviso il contenuto la lettera da me inviata il 4 Aprile e con la quale li invitavo a sospendere, e quindi a non procedere alla costruzione del nuovo ospedale attraverso il project-financing presentato dalla Maltauro” dichiara Sara Marcozzi “abbiamo spiegato nei dettagli, con diversi interventi, quanto questa operazione sarà dannosa per le casse della nostra regione. Si tratta di una speculazione di quasi 1 miliardo di euro che non porterà nessun beneficio alla sanità e ai pazienti, nessun posto letto più, nessun servizio in più, fra l’altro, senza una programmazione della rete ospedaliera che tenga conto dei veri bisogni del territorio”.
“Come specificai nella missiva indirizza il 6 Aprile, autorizzare questa operazione potrebbe ipotizzare un danno erariale di proporzioni bibliche. La Asl e l’Assessorato hanno avuto 60 giorni di tempo per analizzare il progetto, auspico che abbiano dato una sguardo anche allo studio che il M5S ha presentato nella conferenza stampa del 14 Marzo scorso e nel quale si denunciava l’ingente spreco: oltre 3,2 miliardi di canoni in 30 anni, quasi 50 milioni di euro per remunerare la società di progetto che gestirà i servizi, la perdita del controllo e della gestione della diagnostica e tanto altro. Come ribadito in tutte le occasioni, il M5S non è contro la ristrutturazione/costruzione di un ospedale a Chieti ma vuole che si proceda, come si è sempre fatto, in maniera autonoma e senza il ricorso alla finanza di progetto”
“Proprio di qualche giorno fa lo studio dell’Agenas che conferma i dati negativi della nostra regione. L’Assessore alla Salute non ha ancora presentato il Piano Sanitario, stesso vale per il Piano della Riorganizzazione della Rete Ospedaliera, attendiamo da ormai 24 mesi, al netto degli annunci del Presidente D’Alfonso, l’uscita dal commissariamento. Nel frattempo si sono chiusi ospedali, punti nascita, sempre più letti nei corridoi e personale insufficente a garantire un servizio dignitoso ai pazienti” conclude Marcozzi “gli abruzzesi hanno bisogno di tutto, fuorchè soldi spesi male in cemento”.