Hanno l’obiettivo di rimuovere rifiuti dai fondali e misurare l’impatto dei rumori antropici sugli ecosistemi acquatici
PINETO (TE) – Recuperare materiali dispersi sui fondali e rimuovere materiali inquinanti è lo scopo del progetto “MaReciclo”, finanziato dalla Regione Abruzzo nell’ambito del bando GAC Costa Blu per lo “Sviluppo sostenibile nelle aree di pesca” mentre misurare l’impatto dei rumori antropici sugli ecosistemi acquatici del parco marino è lo scopo del progetto “SVAMPA” promosso e finanziato dall’Università di Parma.
Per il recupero del materiale e per la messa in acqua delle attrezzature di misurazione dei rumori si è messo a sistema un terzo progetto finanziato dall’Unione Europea sul programma “Guardians of the Sea”, che vede dai primi di agosto operativa nell’AMP Torre del Cerrrano l’imbarcazione Eco1, ex-peschereccio riconvertito proprio grazie a tale finanziamento, in nave attrezzata per il supporto di attività di ricerca scientifica ed ecoturismo e già coinvolta nei giorni scorsi in numerose attività della Area Marina Protetta.
Le azioni del progetto “Mareciclo” hanno portato nella giornata di sabato alla sperimentazione di una attività di recupero dai fondali di attrezzature da pesca abusive e/o abbandonate e di altri materiali in mare nella Zona B antistante Torre Cerrano, una delle aree di maggior pregio naturalistico ed archeologico del parco marino.
L’attrezzatura recuperata dal fondale, dopo un’accurata valutazione ed identificazione è stata sbarcata al porto di Roseto degli Abruzzi e conferita in aree ecologiche prontamente allestite per lo stoccaggio dei rifiuti e raccolta differenziata grazie anche alla collaborazione con il Comune di Pineto, insieme al quale si stanno predisponendo anche apposite isole ecologiche lungo la spiaggia pinetese nelle zone di alaggio delle imbarcazioni anche ad uso degli operatori della piccola pesca artigianale.
L’intera attività è stata svolta in stretta collaborazione anche con la Guardia Costiera che ha impegnato il Gruppo sommozzatori di San Benedetto del Tronto e il personale di Giulianova e Silvi. Il recupero è stato effettuato ad una profondità di 4-5 m con l’ausilio di sub specializzati in un fondale ricco di fauna ittica.
Il progetto “SVAMPA- Sound Velocity Analysis in Marine Protected Areas” è invece una iniziativa attivata in collaborazione con l’Università di Parma che sta predisponendo con proprie risorse una candidatura a finanziamento europeo per tutte le aree marine protette italiane; Torre Cerrano è tra quelle selezionate per i campionamenti preliminari. L’azione si svolgerà nelle giornate di sabato e domenica e si usufruirà anche in questo caso dell’imbarcazione Eco1. Saranno installate una sonda idrofonica per il monitoraggio dei rumori al fondale e altre apparecchiature di registrazione attraverso una immersione di una decina di minuti per un corretto posizionamento che avverrà nell’ambito delle attività di Visual Census.