SULMONA – “Se c’è una persona dalla quale si potrà senz’altro avere un giudizio positivo dello smart working in carcere questa è senz’altro la psicologa Maria Esposito Marroccella”. Lo riferisce in una nota Mauro Nardella che prosegue.
“Certo, ha dovuto lottare e non poco per raggiungere l’agognato obiettivo ma alla fine ce l’ha fatta. La professionista sulmonese, grazie alla tecnologia moderna, sta ridando ai detenuti quel supporto necessario per vincere il dramma della carcerazione soprattutto in un momento drammatico come quello nel quale stiamo vivendo.
Addetta al presidio tossicodipendenti la Dr.ssa ha ripreso dopo circa un mese ( un tempo abissale per chi come i detenuti tossicodipendenti si nutrono di supporto psicologico) a causa delle limitazioni imposte in ambito penitenziario dall’emergenza covid-19, la sua attività mettendo tutto d’accordo sull’efficacia che sta avendo il lavoro a distanza a mezzo video collegamento. Mai come in questo caso non possiamo dire che bene di questa forma di operatività professionale”.