“Sarà il lavoro di un gruppo che già nelle prime riunioni si è confrontato in modo aperto ed è pronto a esprimere la propria visione dell’astrofisica, ogni volta che gli sarà richiesto“
L’AQUILA – Marica Branchesi, professoressa associata di fisica astroparticellare al Gran Sasso Science Institute, è stata eletta presidente del Consiglio Scientifico dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), al cui interno era stata nominata lo scorso 22 maggio.
A decretarlo è stato il voto unanime dello stesso Consiglio, organo composto da sette scienziate e scienziati che, con il coordinamento dalla professoressa Branchesi, contribuiranno nei prossimi quattro anni a delineare l’attività di ricerca dell’INAF e a valutare scientificamente i grandi progetti nazionali a cui parteciperà l’ente.
“La fiducia e stima che i membri del consiglio scientifico INAF hanno espresso con il loro voto mi da tutta l’energia per ricoprire questo ruolo con entusiasmo e impegno – commenta Branchesi. – Sarà il lavoro di un gruppo che già nelle prime riunioni si è confrontato in modo aperto ed è pronto a esprimere la propria visione dell’astrofisica, ogni volta che gli sarà richiesto”.
Questa carica si aggiunge al ruolo di presidente della Commissione di astrofisica delle onde gravitazionali della International Astronomical Union (IAU), componente del Comitato internazionale per le onde gravitazionali, membro della collaborazione internazionale LIGO-Virgo e della collaborazione GRAWITA dell’INAF.
Dopo il dottorato in astronomia all’Università di Bologna nel 2006, Marica Branchesi è stata ricercatrice all’Istituto di Radioastronomia dell’INAF e all’Università di Urbino. Dal 2009 fa parte di Virgo e nel 2016 approda al GSSI dell’Aquila.
Il suo nome è legato in particolare alla prima osservazione della collisione di due stelle di neutroni, che ha segnato la nascita dell’astronomia multi-messaggera. Si è trattato infatti del primo evento cosmico che gli astronomi sono riusciti a “vedere” attraverso un doppio segnale: le onde gravitazionali captate dagli interferometri e la radiazione elettromagnetica ricevuta dai telescopi. E a rendere ancora più sensazionale la scoperta, è arrivata anche la prima conferma sperimentale di come gli elementi chimici pesanti, quali l’oro e il platino, siano prodotti da questi fenomeni dell’universo violento. Un momento storico di cui Marica Branchesi è stata protagonista, coordinando la rete di osservatori grazie a un sistema di alert in tempo reale.
A riconoscimento del ruolo decisivo da lei svolto nel gettare un ponte fra astronomia osservativa e gravitazionale, Branchesi è designata dalla collaborazione internazionale LIGO-Virgo ad annunciare al mondo questa scoperta il 16 ottobre 2017. Nel dicembre dello stesso anno è nella lista dei dieci scienziati più importanti del mondo stilata annualmente dalla rivista Nature, e a distanza di pochi mesi la rivista Time la inserisce tra le 100 persone più influenti del 2018.