Domenica l’incontro organizzato dal direttore del quotidiano “La Croce” e da due consiglieri comunali. Prosegue anche la raccolta firme per una moratoria ONU contro l’utero in affitto
PESCARA – Si è tenuta domenica scorsa, 12 aprile, presso la Sala Consiliare del Comune di Pescara, la presentazione del libro “Voglio la mamma”. L’autore, Mario Adinolfi, è un ex parlamentare PD, nonchè fondatore del giornale “La Croce”, da tempo in prima linea contro i “Falsi Miti di Progresso”. In particolar modo, Adinolfi critica l’ideologia Gender e le proposte di legge attualmente in discussione alle camere, tra le quali il ddl Scalfarotto (riguardante un non ben specificato reato di omofobia) ed il ddl Cirinnà (sulle unioni civili). Contemporaneamente, è stata indetta una raccolta firme per una moratoria ONU contro l’utero in affitto, ritenuta una tecnica di compravendita di esseri umani.
Organizzatrici dell’evento sono state le seguenti associazioni: Associazione Stella del Mare di Pescara, CSV Pescara, Forum delle Associazioni Familiari dell’Abruzzo, Associazione culturale San Benedetto, Centri di Aiuto alla Vita, Movimento per la Vita. Alla presentazione/conferenza hanno preso parte anche il consigliere FI Vincenzo D’Incecco, ed il Capogruppo PD Marco Presutti.
A seguito dell’intervento del suo collega di Centro-Destra, è stato proprio Presutti a prendere la parola: “É questa una battaglia” introduce il Capogruppo PD “che io credo sia del Centro-Sinistra; lo è sempre stato. La difesa dei più deboli, che per noi sono i bambini”.
Passa poi la parola a Mario Adinolfi, il quale precisa immediatamente: “Io non ho nulla contro gli omosessuali, soprattutto il mio libro parla di moltissimi altri temi: aborto, eutanasia, pedofilia, ecc… la nostra non è una battaglia ideologica: è la prima volta infatti che mi trovo in sala con due consiglieri di due diverse fazioni politiche”.
Comincia poi a parlare del libro, affrontando argomenti delicati, prendendo le distanze da qualunque genere di intolleranza: “Quando parlo dell’argomento lo faccio con gli occhi e con le esatte parole di un celebre artista omosessuale. Notissimo cantante sessantottenne: il multimiliardario che ha da poco avuto un figlio col suo compagno David, mediante la pratica dell’utero in affitto con ovuli ottenuti tramite donazioni”.
Continua poi Adinolfi, riflettendo ad alta voce: “Ebbene, vogliono farci credere che una pratica medica così costosa sia stata effettuata gratuitamente ad una persona tanto ricca! Quel bambino è stato comprato. In più, lo stesso artista ha spontaneamente ammesso che quando il piccolo Zack è stato tolto dal seno della madre naturale – per consegnarlo ai due papà – è scoppiato in un pianto disperato, generando in sala parto (parole testuali del cantante): “un forte senso di imbarazzo e di profondo dolore per la separazione”.
Il tutto viene compiuto per il capriccio egoistico di pochi ricchi. Capriccio che si manifesta anche in altre forme: è il caso del nuovo aborto post-parto (o infanticidio, negli Stati Uniti è già realtà), o dell’eutanasia, sempre più adoperata – in USA ed Europa – anche per scopi non terapeutici. Prosegue ancora: “Il punto è che questa ideologia del falso viene imposta con la forza a quanti si oppongono. Come? Con l’intimidazione. Infatti, qualora dovesse essere approvato il ddl Scalfarotto, chiunque dovesse semplicemente non trovarsi d’accordo su (per esempio) le unioni civili, potrebbe subire una pena che andrebbe dai 2 ai 6 anni di galera”.
Conclude poi: “Non è una battaglia politica, non è una guerra tra Destra e Sinistra o tra Cristiani ed Atei. É un confronto che riguarda quanti hanno a cuore la vita umana e la civiltà. L’uomo sta forzando i limiti di natura, trattando le vite umane come delle cose, che si possono comprare e – se danneggiate – buttare. Finchè avrò fiato mi batterò affinchè non accada”.