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Mario Giaccio parla dei templari in Abruzzo nell’incontro a Spoltore

da Redazione

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PESCARA – Il tempio è sacro perché non è in vendita. Se a un popolo si toglie la storia viene distrutto: chi non crede in niente è più facile da dominare. Continuano con successo gli incontri “A tu per tu con la cultura”, organizzati a Spoltore dall’Università del Tempo Libero “Acerbo”: ieri (27 novembre) in Sala Consiliare il prof. Mario Giaccio, storico presidente della facoltà di Economia dell’Università di Pescara, ha parlato delle Presenze Templari in Abruzzo. Il sindaco Chiara Trulli, sorpresa dalla presenza di in sala di tanti ragazzi, ha ringraziato Oriana Bovio e gli altri organizzatori per “portare nella nostra città momenti di confronto e di riflessione come questo”.

“L’ordine dei templari” ha spiegato Giaccio “va inquadrato nella storia delle crociate”. Papa Urbano II disse: “diventino Cavalieri di Cristo quelli che prima erano solo dei briganti”. I crociati erano dunque degli avventurieri, persone che in second’ordine desideravano la salvaguardia della Terra Santa: “molto spesso” ha proseguito lo studioso “andavano per motivi d’avventura. Non costituivano poi un esercito stabile: una volta andati in Terra Santa, molti tornavano indietro dopo un breve periodo”. Un autore dell’epoca racconta, in occasione della quarta crociata, che le navi dei crociati furono ospitati nella foce del Sangro: “ma le soldataglie, in attesa della partenza, si abbandonarono ad ogni sorta di scelleratezza rubando, incendiando e uccidendo”. La stessa chiesa aveva dubbi sull’opportunità delle crociate: vennero così istituiti degli ordini monastico- militari, legati alle tre regole ubbidienza, povertà e castità. Il professore ha poi illustrato i dati sui templari in Abruzzo, spiegando anche molti fraintendimenti legati alle parziali omonimie tra i luoghi (la Penne che si ritrova in molti documenti, ad esempio, era Penna Luce e non il capoluogo vestino). Giaccio ha infine concluso con un brano retorico: “perché è importante mantenere, al giorno d’oggi, gli antichi valori? Per non essere dominati. E’ più facile dominare chi non crede in niente, chi non ha sogni né simboli e utopie da contrapporre al vuoto prodotto dal nichilismo del consumo”.

“Ospitando questa sera i ragazzi del liceo di Pescara abbiamo fatto un’operazione straordinaria” ha aggiunto l’assessore alla cultura Nada Di Giandomenico prima dei saluti. E’ bene che le agenzie culturali si aprano e si faccia cultura anche fuori dalle scuole. Bisogna approfittare di tutte le occasioni per conoscere il nostro passato. Una conferenza come questa certamente instilla in noi la curiosità di essere ricercatori consapevoli della nostra storia, in grado di evitare i falsi storici”. L’assessore ha poi rivolto un ringraziamento particolare a Franco Eugeni – Presidente dell’Università della Filosofia e delle Scienze Umane – “per la sua costante presenza e le proposte di collaborazione”.

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