Di quella esperienza raccontò e scrisse tantissimo. Dopo il ritorno dal conflitto mondiale lavorò per due aziende manifatturiere la “RCA” e la “Cambell’s Soup” di Camden nel New Jersey. Contemporaneamente, per otto anni, frequentò la scuola serale della “Drexel University” conseguendo la laurea in ingegneria. In seguito fece una brillante carriera ingegneristica lavorando per la “Aircraft Marine Products” dove progettò e brevettò il primo connettore a pressione a cuneo per applicazioni di utilità (chiamato “Polidori Clamp”). Fondò infine la sua azienda di produzione di grande successo: la “Connector Products Inc.”.
Nella gestione dell’azienda fu poi affiancato dall’unico figlio Thomas Paul (deceduto a 64 anni nel 2011 e nato dal matrimonio con Jessica “Jesse” Adamo – morta nel 2012). Nel 2006 Mario scritte la sua autobiografia, “My Path to an American Dream” (nel libro utilizzando le sue esperienze d’infanzia, la sua storia di emigrante e le esperienze acquisite nel corso degli anni volle rivelare la storia della sua vita e la ricerca, poi realizzata, del suo “sogno americano”). Mario Polidori è morto, a 97 anni, il 19 settembre 2020.
A cura di Geremia Mancini – presidente onorario “Ambasciatori della fame”
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