Marsilio é orgoglioso dell’Abruzzo e degli abruzzesi, chiede al Governo una ripartenza non per settori, auspica una nuova sanità privata
PESCARA – Il presidente della Regione, Marco Marsilio, a “Sos Coronavirus”, si é detto molto fiero e orgoglioso di come gli abruzzesi si stanno comportando nell’ emergenza Coronavirus e del fatto che l’’Abruzzo stia dando un contributo all’Italia per la produzione di mascherine, grazie a Fater e Fameccanica. Il Governatore ha anticipato che ogni provincia d’Abruzzo avrà il suo ospedale Covid 19 perché con il virus si dovrà a lungo e bisognerà far ritornare gli ospedali alla loro normalità.
Marsilio ha spiegato che il bonus famiglie ha consentito di accreditare alle prime mille famiglie con disabili a carico, tra giovedì e venerdì, mille euro direttamente sui conti correnti. Nelle prossime ore saranno attivati i bonifici per le famiglie con tre figli a carico e, il residuo dei 5 milioni, sarà ripartito tra le famiglie con due figli. In progetto c’é anche lo stanziamento di ulteriori 6/7 milioni da destinare alle famiglie con un figlio, nessun figlio e ai single. il Governatore ha sottolineato come con questa manovra si arriverà ad aiutare 18 mila beneficiari, concretamente, non come i 600 euro promessi e mai arrivati.
Il Presidente ha detto che é stato chiesto al Governo di non stilare un calendario delle riaperture su base oggettiva perché i territori non sono tutti uguali, così come la situazione epidemiologica, e nemmeno pe settori. Chi rispetta la sicurezza e riesce a garantirla per sé e per gli altri, e si adegua agli standard imposti, dovrebbe poter riaprire, che sia bar o parrucchiere o altro. A meno che lo Stato che tiene fermi interi comparti si dimostri in grado di distribuire subito i dovuti ristori per i danni economici.
Marsilio ha precisato di non aver mai parlato di tamponamenti a tappeto: con gli attuali laboratori, i quattro di Pescara, Chieti, Teramo, L’Aquila e altri privati in procedura di accreditamento, ci vorrebbero sei mesi per processare tutta la popolazione abruzzese e non sarebbe utile, né con questo metodo né con questi tempi. Semmai avere più laboratori ci consentirà, in determinate circostanze, per esempio nel caso di nuove ipotetiche zone rozze, di individuare nuclei di asintomatici ed intervenire precocemente. In ordine ai test sierologici, quelli che definiscono il grado di immunità alla malattia, 5.000 abruzzesi saranno chiamati dalla Croce Rossa a partecipare alla campionatura del Ministero della Salute su 150 mila italiani pensano che potranno dare una riposta significativa sul grado di presenza e di circolazione del virus, per regioni, genere, fasce d’età e di lavoro, sulla base della quale prendere nuove decisioni.
Pensa che l’Abruzzo avrebbe bisogno di un nuovo modello di sanità; per questo la Regione é impegnata, in sede ministeriale, ad un tavolo di rientro dove si approverà una nuova rete e una nuova riorganizzazione territoriale. Una volta stabilito quanti posti letto, quante terapie e quali specialistiche occorrono, al netto dell’offerta pubblica già esistente, la sanità privata dovrà essere complementare. Duurante l’emergenza le cliniche hanno dato una prova collaborazione, quando, a fronte di centinaia di malati, di cui il 15-20 per cento intubata in terapia intensiva, e gli ospedali pubblici non avevano i ventilatori a sufficienza, hanno ceduto i loro in comodato d’uso gratuito. In Abruzzo la sanità pubblica ha giocato il suo ruolo sostanziale nel curare i malati Covid 19, con un grave sforzo dell’ospedale di Pescara.
Il Governatore ha colto anche l’occasione per rispondere a chi lo aveva accusato di gravi ritardi nelle pratiche relative alla cassa integrazione in deroga. Gli uffici della Regione stanno lavorando duramente ma la velocizzazione doveva farla il Governo, che non ha voluto ascoltare le regioni che avevano proposto di adottare una procedura diversa. Comunque entro questa settimana definiremo il 100% delle pratiche. Poi toccherà all’Inps erogare quanto dovuto.