L’autore vive e lavora a Milano. Ha pubblicato le seguenti raccolte di poesia: La locanda della chiglia (1986), L’impalcatura (1992), Quaderno senza righe (2008) e I ponti, i cerchi (2011). Per il teatro ha pubblicato Mabuse (2009).
Il libro “Ti dico che non ho sognato” racconta le storie di uomini e donne che hanno occultato sentimenti e inquietudini per tutta la vita.Descrive la sregolatezza di alcuni comportamenti per capire se da qualche parte esiste un ordine.
Fotografie di un’esistenza in cerca di riscatto e di fuga. Sono i diari privati della nostra anima graffiati dalle esperienze vissute. Immagini di chi “col tempo non invecchia, anzi, si rinnova con motivi espressivi scavati dentro rughe che non fanno più paura”.
Sono racconti polizieschi dell’anima. Veri crimini del cuore, senza sangue e senza ammissione di colpa. Non c’è perdono perché non c’è peccato. C’è l’urgenza di un destino segreto e quasi impossibile, senza redenzione.L’uomo vive di religione o d’illusione, ma quando queste due grandi sponde della vita spariscono, non resta che il suicidio o la fuga verso un altrove non definito, quasi fosse una nuova frontiera dell’essere, la frontiera di una verità ancora sconosciuta e inafferrabile.
Oppure la verità. La verità, però, è insopportabile. Non si può vivere solo nella verità. Ecco perché i personaggi del libro vivono nella menzogna o nel non detto. Recitano dunque più parti, interpretano più ruoli e personaggi che la vita e il destino hanno assegnato loro. Perché il destino non è un’ancora ma un volo.
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