Lo ha detto il sindaco di Pescara alla luce di quanto previsto nel Piano di riordino del settore ospedaliero, illustrato nel corso del vertice del Comitato Ristretto dei Sindaci
PESCARA – Si è svolto,martedì sera, il vertice del Comitato Ristretto dei Sindaci durante il quale è stato illustrato il Piano di riordino del settore ospedaliero ,che verrà attuato a partire da settembre attraverso le linee guida dell’atto aziendale e che l’amministrazione comunale ha condiviso in ogni sua parte, con l’obiettivo di veder riconosciuta finalmente alla struttura pescarese quell’importanza che riveste a livello regionale.Secondo quanto previsto nel suddetto Piano l’ospedale civile di Pescara diventerà entro dicembre 2011 il primo nosocomio d’Abruzzo, con 595 posti letto.
Il manager D’Amario avrà la possibilità di assumere nuovo personale, partendo da 4 nuovi primari, pescando le migliori eccellenze e professionalità in Italia e all’estero, senza alcun limite, potenziando soprattutto il personale medico e infermieristico. E’ in arrivo la prima Tac-Pet d’Abruzzo, ossia la Tac metabolica-oncologica, e raddoppieranno i posti letto della terapia intensiva neonatale, una struttura altamente specializzata che eviterà a tanti genitori di dover trasferire i propri piccoli in altri ospedali.
Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia illustrando gli esiti della riunione del Comitato, svoltasi alla presenza anche dell’assessore comunale alla Sanità Roberto Renzetti, dei sindaci di Penne, Donato Di Marcoberardino, Popoli, Emidio Castricone, di Bussi sul Tirino, Marcello Chella, e di San Valentino, Angelo D’Ottavio, oltre che del manager della Asl di Pescara Claudio D’Amario e del direttore amministrativo Ferdinando Guarino, ha ribadito:
per l’ospedale di Pescara si prepara una stagione entusiasmante che, senza penalizzare le strutture della provincia, che piuttosto verranno valorizzate attraverso un’elevata specializzazione, attribuirà al nosocomio del capoluogo adriatico il ruolo che merita, ossia quello di primo ospedale d’Abruzzo . Due gli obiettivi del manager D’Amario che l’amministrazione comunale di Pescara ha condiviso, ossia il superamento dei campanilismi e la necessità di creare strutture per gestire le cronicità più che le acuzie nella provincia, concentrando su Pescara alcune elevate specializzazioni. Di fatto il nostro ospedale diventerà il primo in Abruzzo grazie all’attribuzione di 40 posti letto in più, passando dagli attuali 555 a 595; verrà ridotto il day hospital, spesso oggi utilizzato in modo improprio per erogare semplici prestazioni ambulatoriali, come radiografie o esami, che possono invece essere eseguiti dall’esterno.
Pescara avrà poi ben 20 posti letto per la terapia intensiva neonatale, dunque 10 posti letto in più rispetto a oggi, valorizzando quella che oggi è un’eccellenza, un reparto dove si riescono anche a trattare bambini di appena 500 grammi di peso. Quei 10 posti letto in più ci permetteranno di ridurre l’emigrazione dei pazienti verso Ancona o San Giovanni Rotondo.
E una boccata d’ossigeno arriverà anche sul fronte del personale: di fatto Pescara potrà potenziare il proprio organico attraverso l’assunzione di risorse umane altamente specializzate e professionalmente preparate. Il manager D’Amario ha già preannunciato che dedicherà il mese di agosto a una sorta di ‘campagna acquisti’ e che le prime assunzioni riguarderanno il personale di sala operatoria, strumentisti e unità per il Pronto soccorso, assunzioni che permetteranno alla Asl anche di incrementare l’attività delle sale operatorie dove oggi ci sono anestesisti in reperibilità ma che non possono lavorare per assenza di strumentisti. E sul nosocomio di Pescara arriveranno 4 nuovi primari, per sostituire altrettanti pensionamenti, che lo stesso manager assumerà dai centri di più elevata specializzazione in Italia e all’estero.
Infine sempre su Pescara arriverà la prima Tac-Pet metabolica-oncologica della regione, l’unica in grado di individuare determinati tipi di tumore, una nuova attrezzatura che richiederà anche la realizzazione di bunker all’interno del nosocomio. Sono questi i numeri e i dati che ci danno il polso esatto dello sviluppo dell’ospedale di Pescara, numeri freddi che verranno trasformati in prestazioni di qualità attraverso un Piano che condividiamo in ogni sua parte, un Piano, peraltro , che non andrà a penalizzare le strutture di Penne e Popoli: in particolare la struttura di Popoli diventerà un centro di riferimento regionale con 110 posti letto di superspecializzazione riabilitativa, un ospedale che ospiterà la cardiologia riabilitativa e respiratoria, e la riabilitazione superintensiva dallo stato di coma al risveglio e alla ripartenza iniziale del paziente, due discipline che comunque comporteranno la presenza, nello staff medico, di rianimatori, con il potenziamento delle attività ambulatoriali. Finalmente la sanità pescarese, com’è emerso nel corso del Comitato Ristretto dei sindaci, assumerà una gestione realmente aziendale, tanto da avanzare l’ipotesi di assumere la denominazione di ‘Ospedali Riuniti’, come già accade nel distretto di Brescia o di Milano.
Intanto il Comitato tornerà a riunirsi a settembre per esaminare le linee guida dell’atto aziendale e verificare le prime novità sul personale.