Nel pomeriggio c’è stata la presentazione alla stampa
PESCARA – Dopo aver scelto Marco Baroni alla guida della prima squadra, la Pescara Calcio annuncia anche il nuovo allenatore della Primavera, si tratta di Massimo Oddo, pescarese doc, da giocatore campione del mondo nel Mondiale del 2006 ed il susseguirsi di tanti club importanti come Lazio (con cui ha vinto una Coppa Italia ed è stato capitano), Milan e Bayern Monaco. Nella scorsa stagione Oddo ha allenato gli Allievi del Genoa. Inoltre Massimo Oddo è figlio di Franco, che tra il ’94 ed il ’96 ha guidato la prima squadra del Delfino.
“Ringrazio la società che mi ha dato questa possibilità – ha detto Massimo Oddo – ho avuto un anno di esperienza a Genova. L’esperienza serve sempre, quella dell’anno scorso mi è servita tantissimo. Allenare rispetto a giocare è completamente diverso. Quello di allenatore non so se sarà il mio lavoro, vedrò se sono capace. Il progetto è quello di avere una squadra giovane. Il desiderio di qualsiasi ragazzo è quello di arrivare al calcio professionistico, abbiamo la fortuna di avere una squadra in serie B, quindi molti ragazzi vorranno arrivare in prima squadra, può darsi che qualcuno scenderà di categoria. Sta a noi tirare fuori le loro capacità, le dobbiamo sviluppare al meglio e cercare di portare più ragazzi possibili in prima squadra. Ho avuto la fortuna di aver avuto tantissimi allenatori, da tutti ho avuto il modo di prendere sia i loro aspetti positivi che negativi. Credo che nel calcio moderno debba prevalere lo spirito di gruppo con una squadra che gioca in maniera armoniosa, a me piace la squadra fatta da 11 giocatori e non da 10 più 1 e mi piace la squadra votata all’attacco.
L’allenatore deve cercare di trasmettere il loro pensiero ai giocatori, molti allenatori hanno grande pensiero ma non riescono a passarlo ai ragazzi. Per allenare nel settore giovanile ci vogliono anche delle qualità psicologiche. L’essere stato giocatore può aiutare ad immedesimarsi in tanti aspetti. Al di là del modulo quello che conta è la mentalità. Un buon allenatore è quello che si adatta ai giovani e non viceversa. È importante cercare di instaurare un certo rapporto tra prima squadra e Primavera, siamo noi che ci dobbiamo mettere a disposizione. Torno nella mia città dopo 22 anni, però è una città che ho sempre frequentato, ho qui la mia famiglia. Ho avuto una prima esperienza da allenatore, mi è piaciuta tantissimo, ho appreso tanto, ma per ora non mi prefiggo obiettivi, sarà il campo a dire se sono bravo. Ovviamente quando si lavora con i giovani si ha un ruolo diverso. Il calcio giovanile ai giorni nostri è fondamentale perché le risorse latitano, quindi è importante creare dei buoni giocatori, ma si deve partire dal basso altrimenti si è costretti a prendere giocatori da fuori pagandoli e questo non ha senso. L’anno scorso sono andato in visita con degli amici al Bayern Monaco ed ho avuto modo di vedere che loro prendono solo giocatori dalla Baviera. L’Abruzzo è un buon bacino quindi anche noi dobbiamo fare la stessa cosa. Altro aspetto fondamentale è che una squadra che vuole investire nel settore giovanile deve essere tutelata”.