Esistono nel mondo molti concorsi musicali e premi lirici, forse sono migliaia, ma sicuramente tra i piu importanti, tra quelli dove escono e usciranno i futuri divi del mondo dell’opera lirica vi è sicuramente il Premio Callas.Vincere questo premio significa per molti giovani una carriera di grandi successi e sicure soddisfazioni, significa entrare nell’olimpo dell’opera lirica dalla porta principale.Il concorso intitolato alla divina Maria Callas rappresenta per molti non solo un trampolino di lancio, ma anche e soprattutto un biglietto da visita di incomparabile prestigio.Le commissioni giudicatrici che si sono succedute negli anni vedono un parterre di Mostri Sacri del mondo dell’opera lirica, i singoli membri di giuria sono scelti esclusivamente per le loro capacità professionali, le competenze e il prestigio internazionale.Essi hanno una grande responsabilità, il loro compito è delicatissimo e importante.
Quest’anno a riconoscimento delle sue capacità musicali e della sua professionalità riconosciuta a livello mondiale, nella commissione del premio Callas 2014 è stato chiamato il direttore d’orchestra Abruzzese Maurizio Colasanti.
Insieme al Maestro Colasanti prenderanno posto tra i giudici alcuni tra i massimi esperti di lirica riconosciuti a livello mondiale come:
Dimitra Theodossiou (Grecia), considerata una delle migliori soprano del nostro tempo, Richard Martet (Francia), Chef della rivista Opera Magazine, Alejandro Abrante (Spagna) direttore dell’Opera di Tenerife, Giovanna Lomazzi tra i piu grandi esperti di voci liriche a livello mondiale, Maria Anjelica Ojeda Sueza (Cile) Direttore Artistico dell’Opera di La Paz.
Maurizio Colasanti ancora una volta si conferma personaggio di primo piano della cultura musicale abruzzese e italiana. Raggiunto telefonicamente, il Maestro Colasanti spiega: “ sono molo orgoglioso di questo invito e di questo riconoscimento. Far parte della commissione del premio Callas è un obbiettivo di molti direttori e molti uomini di Teatro a livello mondiale. Cercherò di fare il mio lavoro con obbiettività e imparzialità. In un momento di difficoltà come questo, la cultura sembra ancora una volta un brand italiano con forte appeal. Mi auguro per il bene del nostro paese solo che la politica non continui a considerarla un costo, ma una risorsa da cui ripartire. “
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