PESCARA – La Mediolanum Padel Cup – torneo Open FITP da 15mila euro di prize money – va alla coppia formata dall’azzurro Marco Cassetta e da Alvaro Montiel, numeri uno in tabellone, che al Magister Village Sport di Montesilvano hanno battuto in finale Emiliano Iriart e Joshua Pirraglia con il punteggio di 5-7 6-0 6-4. Una partita combattutissima sin dalle prime battute: dopo il primo set, che ha regalato spettacolo per oltre un’ora, Cassetta e Montiel hanno accelerato nel secondo, travolgendo gli avversari. Bravi Pirraglia e Iriart a riprendere in mano la partita nel terzo set, prima dell’allungo decisivo dei neo-campioni dopo un altro duello punto a punto. Alla fine è stata standing ovation per i due vincitori, premiati dal presidente della FITP Abruzzo, Luciano Ginestra.
Di alto livello anche la sfida tra vetri e grate delle “football legend”: da una parte Gianluca Zambrotta e Vincent Candela, contro gli ex romanisti Christian Panucci e Gigi Di Biagio, vincenti 6-4 nella partita a set unico disputata prima della finale.
Avanza la Next Gen
Il torneo federale di Pescara ha confermato la forte connotazione NextGen della Mediolanum Padel Cup. Oltre alle ragazze già protagoniste con le selezioni giovanili azzurre in campo nella tappa di Pescara, la domenica delle semifinali e finale maschile ha fatto da vetrina per Giuseppe Fino, 17 anni appena, uno dei giovani più promettenti del panorama italiano e in maglia azzurra agli ultimi Europei di categoria Under 18. Giuseppe, calabrese di Corigliano, è arrivato fino alle semifinali con il compagno Francesco Ferro, prima di cedere alla coppia Cassetta/Montiel: “Siamo mancati un po’ nei momenti cruciali, poi loro sono saliti di livello e non li abbiamo presi più – ha detto a fine partita – ma per me è un sogno e un onore confrontarmi sul campo con campioni come Alvaro Montiel e Marco Cassetta, che fino all’anno scorso guardavo in tv o su Youtube. Per il prossimo anno voglio fare quanti più punti possibili nel ranking mondiale FIP, e magari ottenere una wild card per uno dei grandi tornei italiani. Ho coronato il sogno di vestire la maglia azzurra nella Nazionale juniores agli Europei di categoria di quest’anno e sogno di giocare anche per la Nazionale maggiore”.
Un pezzo di Abruzzo nella finale della Mediolanum Padel Cup
C’è un pezzo di Abruzzo nella finale della Mediolanum Padel Cup in programma oggi pomeriggio al Magister Village Sport di Montesilvano. Lui è Emiliano Martin Iriart, argentino di Loberia con passaporto italiano, 17 mila abitanti nella provincia di Buenos Aires. Emiliano Martin, da buon argentino con la passione che gli scorre nelle vene, quel pezzo di Abruzzo se lo sente addosso: “Sì, il mio bisnonno era di qui, la mia famiglia ha le radici da queste parti – racconta dopo aver centrato la finale in coppia con Joshua Pirraglia dopo una combattutissima sfida contro gli argentini Cattaneo e Irigoitia – ed essere qui a giocare ovviamente mi fa molto piacere. Ammetto di aver pensato ai miei avi iscrivendomi alla tappa di Pescara di questa Mediolanum Cup”.
Radici che Iriart ha ben presenti: “La famiglia del mio bisnonno era di Chieti, Nicola Campidelli, ma come spesso succedeva a quei tempi, una volta arrivato in Argentina e al momento di registrarsi con le autorità, qualcuno sbagliò la trascrizione del suo nome e diventò Nicola Campitello”.
Un nonno fiero di essere abruzzese e italiano al punto “di non aver mai voluto la cittadinanza argentina – spiega Iriart – lui era italiano, si sentiva tale e i suoi racconti sull’Abruzzo erano tradizione di famiglia, mi è stato raccontato”.
Quel cognome storpiato però, non è andato giù al pronipote di bisnonno Nicola: “Sì ero incuriosito da questa storia e allora ho deciso di fare ricerche per capire ed eventualmente rimettere a posto le cose ristabilendo l’esattezza delle mie origini e alla fine è venuto fuori il vero nome, Nicola Campitelli”. Da Buenos Aires a Pescara, passando per una racchetta: quella dell’abruzzese’ Emiliano Martin Iriart è una delle tante storie di Italia nel mondo.
Di Biagio esalta il Pescara
Romano di nascita, pescarese d’adozione. Gigi Di Biagio ribadisce il suo attaccamento viscerale alla città abruzzese. Qui conosce tutti “ho mille amici, dai ristoratori agli sportivi ai giocatori di padel”, scherza l’ex Roma e Inter, che a Pescara ha un circolo di padel. L’ex calciatore di Roma e Inter parla a margine dela Mediolanum Padel Cup in corso a Montesilvano – dove è impegnato in una sfida speciale di padel con Vincent Candela, Gianluca Zambrotta e Christian Panucci – e lo fa pensando innanzitutto a Zdenek Zeman, ricoverato proprio a Pescara per un problema di salute e suo allenatore sia al Foggia che alla Roma. “Su di lui il discorso è diverso e va ben oltre il calcio. Zeman per me è un secondo padre e quando non sta bene mi preoccupo da morire e questa cosa ogni volta mi tocca il cuore. Però ora mi dicono che la situazione dovrebbe essere sotto controllo, quindi lo andrò a trovare proprio oggi per abbracciarlo e fargli un in bocca al lupo di persona”.
Pescara è la capitale della ‘pop art’ del pallone, partendo da Galeone, passando per Zeman fino ad arrivare a Baldini e al suo Pescara primo in classifica. E Gigi Di Biagio non ha dubbi: “E’ primo in classifica e se lo merita grazie all’intuizione della dirigenza di portare Baldini in panchina. Sono contentissimo, sono il primo tifoso del Pescara e mi fa piacere per la famiglia Sebastiani, perché so quanto ci tiene. Le cose stanno andando bene e la speranza è che la squadra possa tornare presto in Serie B, perché una piazza come Pescara merita questo, come minimo e io tifo perché accada. D’altra parte, questa città la sento mia e al cuore non si comanda”, chiude l’ex azzurro.