Chieti

Megalò 2, ricorso al TAR delle associazioni

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Wwf, Confcommercio, Confesercenti e Cna ribadiscono che il progetto va fermato ad ogni costo e preparano un intervento al TAR  contro la Conferenza dei Servizi di Cepagatti in appoggio al ricorso dell’avvocatura dello Stato

CHIETI – Il Tar di Pescara si occuperà in settembre della conferenza dei servizi del Comune di Cepagatti che ha preteso di interpretare i giudizi del Comitato Via spendendosi nei fatti in favore dei lavori per la realizzazione del cosiddetto Megalò 2. Contro quel documento la Regione ha infatti presentato, attraverso l’avvocatura distrettuale dello Stato, ricorso amministrativo chiedendo l’annullamento previa sospensione della “Determinazione conclusiva della Conferenza di Servizi Sincrona del 18.4.2018, ad oggetto: Programma PRUSST 7-93 Progetto per il completamento “Megalò 2” – Richiesta di voltura titoli abilitativi Ditta Sile Costruzioni Srl” con tutti gli altri documenti connessi.

Secondo la Regione la conferenza dei servizi ha violato o falsamente applicato diversi articoli di legge, nonché “ogni norma o principio in materia di valutazione di impatto ambientale” e si è resa colpevole di “contraddittorietà, incompetenza, eccesso di potere”.

La Regione ha inoltre ribadito, come Wwf, Confcommercio, Confesercenti e Cna hanno sempre sostenuto, che il giudizio di improcedibilità delle precedenti valutazioni positive con prescrizioni del Comitato Via è pienamente efficace. Il che vuol dire semplicemente che la Sile o chiunque altro volesse insistere con un progetto sbagliato, per costruire a due passi da un fiume, non potrebbe più avvalersi di permessi ormai scaduti e inefficaci (lo sono anche quelli dei Comuni, che non possono in ogni caso prescindere dall’autorizzazione ambientale).

“Noi consideriamo che il Comune di Cepagatti abbia esorbitato le proprie competenze nell’effettuare questa Conferenza dei servizi – ha sottolineato l’avvocato Francesco Paolo Febbo, il legale che tutela gli interessi delle associazioni – e contestiamo le risultanze sulla scorta della documentazione presente agli atti. Noi ci aspettiamo che la Magistratura Penale intervenga su questa questione e che da un suo eventuale intervento possa emergere la documentazione utile da usufruire nei giudizi al Tar che andremo a presentare sia a sostegno del ricorso proposto dalla Regione Abruzzo contro la stessa Conferenza dei servizi, sia in via autonoma di impugnazione della voltura effettuata dal Suap Chietino-Ortonese e delle licenze in favore della Sile Costruzioni. L’intervento lo faremo nel ricorso presentato dalla Regione Abruzzo, io sono stato incaricato anche dalle associazioni di categoria Confesercenti, Cna e Confcommercio, oltre che dal Wwf”.

WWF, Confcommercio, Confesercenti e CNA apprezzano la posizione della Regione e stanno preparando a loro volta un intervento al TAR in appoggio al ricorso dell’avvocatura dello Stato. È stato dato mandato in tal senso all’avv. Francesco Paolo Febbo, che ormai da anni segue le vicende relative ai vari tentativi di ulteriore cementificazione a ridosso del fiume. L’avv. Febbo ha avuto anche l’incarico di ricorrere al TAR anche contro i provvedimenti del SUAP Chietino-Ortonese che si è basato sulle farraginose conclusioni della conferenza dei servizi di Cepagatti e non sulle evidenze documentali. Non basta: secondo WWF, Confcommercio, Confesercenti e CNA, in quanto sostenuto nei verbali della conferenza dei servizi si ravviserebbero anche profili di illegittimità penale. Per questo le associazioni già da alcuni giorni hanno presentato un articolato esposto alla Procura della Repubblica di Pescara.

“Questo progetto va fermato ad ogni costo – ha affermato la presidente di Confcommercio Chieti, Marisa Tiberio – non lo dico oggi ma lo diciamo ormai da anni. Abbiamo rilevato delle gravi mancanze su questo progetto che va fermato e noi associazioni di categoria, ma anche insieme al Wwf e all’avvocato Febbo, che tutela gli interessi delle associazioni, siamo determinate ad andare avanti e a porre in campo azioni a contrasto di questo progetto che presenta delle criticità. Io voglio solo far riferimento al giudizio del Comitato Via del 23 marzo 2017 con il quale lo stesso Comitato afferma che nel frattempo sono intervenute delle modificazioni a livello idraulico, infrastrutturale, socio-economico e quindi quella autorizzazione del 2012, seppur con prescrizione, non è più efficace”.

Pubblicato da
Francesco Rapino

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