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Memorie di una pecora d’Abruzzo: il 30 maggio a Caramanico Terme

da Redazione

Voler bene all'Italia - Le giornate della bellezzaLa presentazione del libro di disegni e storie curiose di Mario D’Alessandro

CARAMANICO TERME (PE) – Il Gruppo Editoriale Opera organizza oggi sabato 30 maggio alle ore 18 presso la Sala Convegno Comunale di Caramanico Terme la presentazione del libro di disegni e storie curiose: “Memorie di una Pecora d’Abruzzo” di Mario D’Alessandro. In una regione come l’Abruzzo, che ha fondato la sua civiltà e la sua esistenza per secoli, sull’allevamento ovino che nella transumanza (a settembre partenza per il Tavoliere della Puglia o l’Agro Romano, a maggio il ritorno ai pascoli montani tra Maiella e Gran Sasso), manca il monumento alla pecora.

Ai pastori ci ha pensato egregiamente Gabriele d’Annunzio” con il suo “Settembre andiamo…”, ma alla pecora? Alla vittima sacrificale degli arrosticini, la gustosa prelibatezza preferita dagli abruzzesi e da qualche anno esportata felicemente in tutta Italia e all’Estero, poche righe sui libri di storia, di geografia economica, nei pezzi di colore giornalistici. L’idea di Mario D’Alessandro, cronista e versificatore e di Lucio Trojano, illustre disegnatore di fama internazionale, è stata quella di dedicare un’opera alla pecora.

Ed ecco il libro “Memorie di una Pecora d’Abruzzo” (Chieti, Opera Editrice, 2005, pp.166), che colma questa lacuna letteraria con il racconto in prima “persona” di una pecora pagliarola, (vive stanzialmente in Abruzzo e non ha tempo per i lunghi viaggi della transumanza) che si racconta e racconta, tra tanti bee bee bee, bee, partendo dalla Nonna “pergamena”, per arrivare alla Zia Dolly e alle tante cugine, che attraverso la ricerca universitaria (a Teramo) riescono a produrre, nel Terzo Millennio, lane di tutti i colori.

I disegni di Lucio Trojano, che dimostra una verve particolare nel descrivere la pecora in tutte le sue manifestazioni e trasformazioni, con l’ironia simpatica dell’artista di classe (ha scritto anche una canzone sull’argomento “Vàscime la Maielle”, compresa nel volume), fanno di questo libro, presentato già a a Lettomanoppello e a Manoppello con una mostra dei disegni originali, un delizioso strumento per conoscere più da vicino la Pecora, protagonista nelle Bibbia, nelle favole di tanti autori di ogni parte del mondo. Non solo arrosticini o “péquere a lla callàre”, ma un simpatico modo di rivalutarla anche sul piano letterario, artistico e poetico. Senza l’allevamento ovino e le faticose transumanze di secolare memoria, l’Abruzzo non avrebbe mai potuto vantare il suo patrimonio storico, artistico e architettonico testimoniato da tante basiliche disseminate nei suoi territori, da castelli e palazzi che con gli “stazzi” e i trabocchi, ne costituiscono con i suoi paesaggi naturali e i suoi parchi la grande bellezza” forse troppo ignorata.

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