PESCARA – “Dovrà essere un bando pubblico aperto quello con il quale l’amministrazione comunale di Pescara intende procedere alla sdemanializzazione, ovvero alla vendita, di una parte del mercato coperto di piazza Muzii dove dovrà trovare collocazione un’attività commerciale e non esercizi di ristorazione. Ma soprattutto il bando dovrà essere utile per favorire l’insediamento non di un’attività di nicchia o, peggio, d’élite, come potrebbe essere un marchio d’alta moda, ma piuttosto dobbiamo puntare su un’iniziativa commerciale capace di intercettare i grandi flussi di utenza, un prêt-à-porter, se non addirittura un centro fieristico, ovvero un Organismo capace di far lavorare il quadrante della movida dalle 9.30 del mattino, di agevolare i ristoratori che vogliono lavorare sul pranzo o sul brunch piuttosto che sul cicchetto notturno. E su questa opportunità unica la Commissione Commercio chiede all’esecutivo di aprire ufficialmente un Tavolo di confronto prima della pubblicazione del bando che al momento è ancora in fase di preparazione da parte dell’Ufficio Patrimonio”. Lo ha detto il Presidente della Commissione Commercio e Attività Produttive Fabrizio Rapposelli ufficializzando l’iniziativa emersa nel corso della seduta della Commissione che ha visto la presenza del funzionario delle Attività produttive Lanfranco Chiavaroli.
“Negli ultimi mesi le sorti di piazza Muzii, con tutte le sue strutture commerciali, mercato coperto compreso, sono al centro del dibattito e dell’azione amministrativa che ha approvato delibere e revocato provvedimenti passati, suscitando anche le legittime e comprensibili perplessità o preoccupazione degli operatori commerciali, che hanno meritato l’attenzione della mia Commissione – ha spiegato il Presidente Rapposelli -. Come emerso dalla relazione del funzionario Chiavaroli, in sostanza l’amministrazione avrebbe deciso di procedere con un’iniziativa tesa a valorizzare il mercato coperto, dopo aver verificato che c’è peraltro un interesse di alcuni operatori economici privati che hanno stimolato tale opportunità. La macchina amministrativa ha allora individuato le aree della struttura che potrebbero essere oggetto di tale valorizzazione attraverso la loro sdemanializzazione che dovrà ovviamente avvenire tramite un bando a evidenza pubblica, come previsto dalla norma, al quale potranno rispondere tutte le ditte eventualmente interessate.
Per procedere la giunta comunale ha revocato le delibere del 2020 e del 2021, che non hanno mai prodotto effetti concreti, fissando con esattezza la porzione del manufatto che sarà oggetto di riqualificazione, sdemanializzazione ed evidenza pubblica per operatori esterni. Per procedere, peraltro, l’immobile è stato inserito nel Piano delle alienazioni previsto nel Dup e allegato al bilancio e lo scorso 18 febbraio è stata approvata la delibera numero 112 che ha avviato l’intera procedura, ora passata dal settore Attività Produttive al settore Patrimonio che, secondo le notizie, sta lavorando sul progetto preliminare di valorizzazione e sulla redazione del bando a evidenza pubblica. L’iniziativa strutturale riguarderà il piano superiore del mercato e una fetta del pianterreno, prevedendo anche lo spostamento e il ricollocamento all’interno del manufatto dei 6 box-licenze commerciali attualmente operativi e le cui concessioni comunque giungeranno in scadenza alla data del 31 dicembre 2023 in virtù della normativa Bolkestein.
Ora, secondo le previsioni – ha proseguito il Presidente Rapposelli – il bando dovrebbe essere destinato all’insediamento, nella struttura, di un’attività commerciale, ma puntando esclusivamente a un brand di moda di alto livello, escludendo sicuramente le attività di ristorazione, ma di fatto rischiando di perdere l’occasione assegnando l’immobile a un marchio potenzialmente appetibile solo a una ristrettissima cerchia di clienti, quelli che magari hanno la capacità di spendere 2mila euro per un abito, ma una o due volte l’anno, desertificando ulteriormente il mercato. E quella zona di Pescara ha invece bisogno di tutt’altro: oggi occorre lavorare su un bando non ingessato, non limitato all’alta moda, ma aperto a qualunque tipologia di attività commerciale capace di portare gente, tanta gente, che torni a frequentare il quadrante nelle ore diurne e non di notte, clienti che dopo aver fatto i propri acquisti o magari aver visitato un mercato trasformato in centro fieristico, scelga di pranzare nelle tante attività presenti in zona, senza dimenticare quegli operatori che già oggi ancora lavorano all’interno del mercato, rianimando, vivacizzando e diversificando l’economia del quartiere. Ritengo che su tale tema ci siano i margini per una riflessione approfondita, visto che il bando a evidenza pubblica, è ancora in fase di preparazione, e ritengo sia giusto allargare il confronto a un Tavolo il più ampio possibile perché oggi il rilancio di quel mercato è sicuramente un’occasione che non possiamo sbagliare”.