“Contro l’ipersfruttamento dell’Adriatico da parte delle multinazionali del petrolio chiederemo al governo di emettere un provvedimento di sospensione delle indagini propedeutiche avviate in vista della costruzione di piattaforme petrolifere in mare per verificare gli eventuali danni arrecati al già fragile ecosistema ambientale e marino e, nel caso, ritirare le concessioni già autorizzate o quelle in via di autorizzazione”. Lo dice in una nota il segretario nazionale dell’Italia dei Valori Ignazio Messina, che ha espresso un secco “no allo sfruttamento degli idrocarburi in Adriatico. Gli impianti di ricerca e trivellazione in mare rappresentano un pericolo per l’ambiente e gli ecosistemi e dunque occorre opporsi ad una politica le cui strategie siano di fatto orientate dalle multinazionali che godono di un’ampiezza di manovra, nell’ambito delle procedure autorizzative, troppo larga e che andrebbe drasticamente ridotta. Lo Stato ha il dovere di fissare limiti precisi entro i quali le multinazionali possono operare, mantenendo una posizione di terzietà e di rigore nella difesa dell’ambiente, e garantire la massima vigilanza. La priorità è la salvaguardia degli ecosistemi, non certo il dover favorire maxi fatturati ai colossi petroliferi”.
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