LANCIANO – Il modello di cittadinanza attiva di Montesilvano analizzato in un convegno a Lanciano. Antonio Farchione e Giulio Geraci dello staff del sindaco di Montesilvano, sono stati invitati a parlare dell’esperienza implementata nel Comune adriatico sul tema della cittadinanza attiva.
Il convegno si è svolto il 10 e l’11 maggio scorso a Lanciano nella bella cornice del Polo museale. L’evento dal titolo “Beni comuni & Cittadinanza attiva. La partecipazione consapevole per una città del futuro”, è stato organizzato dall’Anci Giovani Abruzzo e da Nuovo senso civico (Movimento spontaneo di cittadini italiani, onlus), nonché patrocinato dal Comune di Lanciano, dalla Provincia di Chieti e dall’Associazione nazionale comuni italiani Abruzzo (Anci Abruzzo).
Gli organizzatori, invitando al tavolo dei relatori esponenti di Labsus e un funzionario del Comune di Bologna, noti in Italia per essere all’avanguardia sul tema della sussidiarietà, si sono posti l’obiettivo di stimolare la cultura degli amministratori locali, dei dirigenti e delle associazioni verso l’esperienza della cittadinanza attiva.
«Il comune di Montesilvano – dichiara Giulio Geraci – è stato tra i primi in Italia a dotarsi nel 2015 del Regolamento dei beni comuni. Il Comune di Bologna lo ha approvato nel 2014. L’essere stati dei pionieri ci ha anche esposti a difficoltà amministrative causate dal vuoto legislativo, come quello dell’assicurazione a favore anche di singoli cittadini. Per fortuna la Corte dei Conti ha chiarito che gli enti locali sono obbligati a tutelare il cittadino volontario e i terzi attraverso la stipula di idonei contratti assicurativi».
Antonio Farchione è invece intervenuto specificatamente raccontando l’esperienza in prima persona dell’attivazione dei tavoli di cittadinanza attiva: «In cinque anni sono stati attivati ben nove tavoli di cittadinanza attiva. L’obiettivo è stato quello di recuperare non solo la fiducia dei cittadini verso l’istituzione comunale, ma anche quella di recuperare l’identità della montesilvanesità rimasta assopita per troppo tempo, quest’ultimo è uno dei pilastri fondamentali per la valorizzazione di un luogo antropologico, nonché è indispensabile per instillare nella popolazione l’entusiasmo di lavorare insieme per il bene comune».
L’esperienza di cui Farchione e Geraci hanno avuto modo di parlare nel convegno di Lanciano, non solo ha avuto un plauso immediato dai partecipanti all’evento, ma anche la concreta richiesta a collaborare con il Comune di Bologna che intende presto creare una rete nazionale che metta in sinergia tutti i Comuni italiani che hanno avuto modo di fare proprio il regolamento dei beni comuni.
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