Chieti

A Chieti la mostra d’arte “Modica, Savinio, Caruso e Calabria”: ecco quando

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Tornano “I cicli dell’arte” con 4 interpreti della grande Scuola romana del 90o: l’esposizione organizzata con la Fondazione Immagine

CHIETI – Il Museo universitario si rimette in corsa proponendo sia online che in presenza il sesto (e ultimo) appuntamento con “I cicli dell’arte”, la straordinaria esposizione a puntate partorita dalla fervida mente di Alfredo Paglione, il mecenate che ha donato attraverso il museo alla città tutta una incredibile collezione di opere e di oggetti d’arte, molti dei quali perennemente esposti e altri utilizzati per affascinanti mostre temporanee. I cicli dell’arte ha rappresentato proprio questo: l’occasione per far ammirare ai visitatori una antologia di quadri e sculture firmati da artisti, non solo italiani, che hanno segnato la storia dell’arte del Novecento. Protagonisti di quest’ultima tappa dell’esposizione sono Giuseppe Modica, Ruggero Savinio, Bruno Caruso e Ennio Calabria, quattro artisti di assoluto valore, dei quali il Museo, come sempre in questo ciclo in collaborazione con la Fondazione Immagine, propone una significativa antologia di opere.

Una mostra che da domani, 13 maggio, si potrà visitare comodamente da casa collegandosi al link https://www.emaze.com/@AOWQZOQQT/modica-savinio-caruso-e-calabriaqua oppure anche recandosi in Museo, nella sala delle esposizioni temporanee.

Quattro artisti a tutti gli effetti catalogabili in una delle “Scuole romane” che hanno segnato la capitale, come scrive Alberto Dambruoso nel saggio critico che accompagna la mostra, “nel corso di tutto il Novecento, non fosse altro perché Roma ha sempre rappresentato per gli artisti di tutto il mondo uno dei luoghi privilegiati per la creazione artistica. Non è un caso, infatti, che la maggior parte degli artisti che hanno fatto parte delle varie “scuole romane” provenissero, come avvenne anche per la Scuola di Parigi, da altre città. È questo il caso anche dei quattro artisti presenti in mostra presso il Museo Universitario di Chieti: Modica, Calabria, Savinio e Caruso, nessuno dei quali è nato a Roma. A eccezione di Calabria, nato a Tripoli ma già da bambino trasferitosi a Roma, gli altri artisti si sono formati nelle città di origine ma hanno scelto poi fin da giovani di trasferirsi a Roma, che all’epoca costitutiva, insieme a Milano, il luogo ideale non solo per poter emergere ma soprattutto per entrare in contatto con i grandi maestri dell’arte italiana. Ruggero Savinio, ad esempio, apprese a dipingere grazie alle lezioni impartitegli dallo zio Giorgio De Chirico”.

“E proprio a De Chirico e alla Metafisica – suggerisce Dambruoso bisogna indirizzare lo sguardo “per individuare il trait d’union che accomuna gli artisti presenti in mostra. Una metafisica certamente rivisitata, di nuovo conio, è quella che si può cogliere nelle opere di Giuseppe Modica, ma anche di Bruno Caruso, Ennio Calabria e Ruggero Savinio”.

Pubblicato da
Marina Denegri

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