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Modificato lo Statuto di Attiva

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PESCARA – Per scongiurare lo scioglimento di Attiva Spa,l’amministrazione comunale ne cambia lo statuto e riduce i servizi ipoteticamente affidabili all’azienda.Il  provvedimento si è reso necessario per ottemperare obbligatoriamente alle prescrizioni e ai rilievi avanzati dall’Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici che ha ritenuto ‘troppo vasto’ l’oggetto sociale dell’azienda redatto nel 2004. In caso contrario la società sarebbe stata sciolta al 31 dicembre del 2010 non essendo lo Statuto conforme ai principi comunitari in materia di società in house.La Attiva non si occuperà più del trattamento dei fanghi, dello smaltimento del pattume, della realizzazione e gestione di impianti per la produzione di energia attraverso l’utilizzo dei rifiuti, della realizzazione e gestione di piattaforme per lo stoccaggio del pattume e della costruzione e gestione di parcheggi.

Il Presidente della Commissione Affari Generali Marco  Mambella, al termine del vertice di ieri sulla tematica,ha ricordato:

nel 2004 il Comune di Pescara ha acquistato dalla Caripe Spa il 3 per cento del capitale della vecchia Siap Spa e ha approvato il nuovo statuto della società, divenuta Attiva – Industriale del recupero Spa, una società in house a capitale interamente posseduto dal Comune di Pescara, deliberando l’affidamento alla società di una serie di servizi pubblici legati in particolare alla gestione del ciclo integrato dei rifiuti, ma comunque ampliando l’oggetto sociale e prevedendo la possibilità di affidare ad Attiva anche settori diversi da quello del pattume. Negli ultimi anni, tuttavia, la normativa nazionale e comunitaria ha individuato e introdotto limiti specifici all’affidamento diretto dei servizi pubblici locali, fissando nuovi paletti e principi che di fatto oggi hanno reso incompatibile con l’attuale assetto normativo alcune disposizioni contenute nello statuto vigente della Attiva.

Incompatibilità che di fatto regola e detta i tempi per lo scioglimento delle società in house, fissato al 31 dicembre 2010 in caso di affidamenti a società non conformi, e al 31 dicembre 2011 per gli affidamenti giudicati conformi. La stessa Autorità per la Vigilanza sui Contratti pubblici di lavori, servizi e forniture lo scorso 11 marzo ha comunicato di aver concluso il procedimento di accertamento circa la legittimità dell’affidamento in house del servizio di nettezza urbana evidenziando carenze nello Statuto di Attiva, carenze che oggi impediscono di considerare lo stesso affidamento rispettoso delle disposizioni di legge imponendo all’amministrazione comunale di restringere l’oggetto sociale della Attiva ai servizi che effettivamente svolge.

In sostanza, sulla base del nuovo Statuto rivisto e corretto la Attiva Spa continuerà a gestire le attività di igiene urbana, ossia la raccolta dei rifiuti solidi urbani e assimilati, lo spazzamento meccanico e manuale di strade e piazze, la pulizia manuale dei pozzetti e delle caditoie stradali, la raccolta differenziata, la manutenzione delle aree verdi, compresi parchi e giardini attrezzati, aiuole, siepi e alberi e la disinfestazione e derattizzazione della città.

Nel nuovo Statuto sono stati invece eliminati quei servizi giudicati non conformi dall’Autorità di Vigilanza, come la possibilità prima concessa alla società di esercitare le attività di depurazione e trattamento dei fanghi, l’attività di smaltimento dei rifiuti, servizio che svolge Ambiente Spa e non Attiva, la produzione di energia derivante dal riutilizzo di quei rifiuti, la progettazione, costruzione e gestione di centri e piattaforme di stoccaggio, la realizzazione e la gestione di parcheggi e la realizzazione di aree verdi e parchi.

Eliminata anche la possibilità di realizzare tali servizi tramite la costituzione di Associazioni temporanee di imprese con altre società controllate dal Comune, nonché la possibilità di effettuare operazioni immobiliari. In questo modo l’amministrazione comunale eviterà lo scioglimento della Attiva ope legis per non conformità. La delibera  dovrà ora approdare all’esame del Consiglio comunale, dando mandato al sindaco o suo delegato di intervenire all’Assemblea straordinaria di Attiva Spa per l’esecuzione di tali disposizioni.

Pubblicato da
Donatella Di Biase

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