Cronaca

Monte Amaro, salvato ragazzo di 15 anni dal soccorso alpino

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CHIETI – Era in compagnia di alcuni amici un ragazzo di 15 anni di Nettuno, per un’escursione sul Monte Amaro (Ch), a quota 2 mila 793 metri, quando arrivato ai piedi del monte, dopo aver bevuto una Red Bull ha iniziato a sentirsi male e a vomitare sangue. Immediatamente gli amici hanno allertato il Soccorso Alpino e Speleologico d’Abruzzo, prontamente intervenuto con l’elicottero del 118, decollato dall’aeroporto di Pescara, con a bordo un medico, per verificare lo stato di salute del ragazzo.

Una volta arrivato sul Monte Amaro, il tecnico del Soccorso Alpino e Speleologico d’Abruzzo, e il medico del 118 sono scesi con il verricello, il medico ha verificato lo stato di salute del giovane turista romano, imbracato dal tecnico del Soccorso Alpino e trasportato a bordo dell’elicottero che lo ha trasferito al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Chieti.

Al recupero di stamattina del Soccorso Alpino e Speleologico d’Abruzzo, è seguito poi nel pomeriggio un’altro intervento per soccorrere una alpinista di 40 anni infortunata ad un ginocchio, mentre percorreva la strada ferrata che porta al Rifugio Franchetti, il più alto tra quelli situati sul Gran Sasso, a quota 2 mila e 433 metri, sul versante teramano del massiccio, nel territorio di Pietracamela (Te). Intervenuta l’equipe del Soccorso Alpino e Speleologico d’Abruzzo e l’elicottero del 118, decollato dall’aeroporto di Preturo (Aq).

Record di interventi in questo weekend per il Soccorso Alpino e Speleologico d’Abruzzo, ai due di oggi, si aggiungono i quattro recuperi di ieri: all’alba i due alpinisti romani appesi sulla parete di Pizzo Intermesoli; nel pomeriggio è stato recuperato un escursionista di 70 anni pugliese sul Monte Pizzoli, sul versante teatino della Majella (Ch); sempre nel pomeriggio recuperata una ragazza infortunata ad un ginocchio tra il Rifugio Franchetti e la Sella dei Due Corni, sul versante teramano del Gran Sasso (Te), che aveva scaricato l’App di geolocalizzazione Georesq, gratuita per gli iscritti al Cai e raccomandata dal Soccorso Alpino e Speleologico d’Abruzzo; infine un’altro recupero sempre grazie alla geolocalizzazione dell’App Georesq nella zona di Sulmona.

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