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Montesilvano: al via il progetto Psiché

da Redazione

psichèDal 9 aprile avrà il fine di fornire agli insegnanti gli strumenti per ridurre situazioni di conflitto tra ragazzi e migliorare la loro integrazione

MONTESILVANO (PE) – Inizierà il 9 aprile il progetto “Psiché” rivolto ai docenti della scuola Troiano Delfico e promosso dalle docenti e psicologhe Carmela Di Blasio e Chiara Alcini. Il progetto “Strategie psico-educative per migliorare il benessere in classe” ha il fine di fornire agli insegnanti gli strumenti per ridurre situazioni di conflitto tra ragazzi e migliorare la loro integrazione. Si concluderà il 9 maggio, articolandosi in 8 ore di lezioni per la scuola dell’infanzia, 8 ore per la scuola primaria e 8 per la scuola secondaria di primo grado.

L’assessore alla Pubblica Istruzione Maria Rosaria Parlione ha sottolineacome come:

«Psiché è risultato tra i vincitori del bando che il Comune ha pubblicato lo scorso novembre proprio per individuare i progetti formativi integrativi per gli istituti comprensivi di Montesilvano. Si tratta di una vera valigia di strumenti pronti all’uso per intervenire in caso di difficoltà emotive e relazionali nelle classi».

 Di Blasio e Alcini hanno aggiunto:

«Abbiamo portato questo progetto in altre due scuole. L’intento è quello di fornire agli insegnanti gli strumenti per individuare in brevissimo tempo le cosiddette categorie Bes, ossia dei bisogni educativi speciali che includono situazioni di disabilità, di disturbi evolutivi specifici e di svantaggio economico, linguistico o culturale. Non sarà una semplice formazione, ma un percorso esperienziale che attraverso attività molto pratiche consentirà ai docenti di individuare eventuali situazioni di isolamento anche da un punto di vista emotivo».

Il dirigente scolastico Nino Traini:

«Ben vengano gli interventi dell’ente locale per progetti che stimolano la formazione. Il nostro istituto presenta moltissime situazioni complesse, nelle quali i ragazzi vivono condizioni di difficoltà a causa di contesti familiari difficili. Ecco perché ritengo necessaria una formazione che oltre ai docenti possa coinvolgere anche i genitori».

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