MONTESILVANO (PE) – Rientro in grande stile dell’ex Sindaco di Montesilvano Enzo Cantagallo, che ha avuto in passato guai giudiziari per la vicenda Ciclone (ma che è stato poi assolto in appello o prescritto) e ora si presenta con la sua associazione culturale Incanto a discutere di un tema di sicuro interesse per il territorio: La Grande Pescara, la nuova entità richiesta dai cittadini con il referendum del 2014, per l’unificazione dei tre comuni di Pescara Montesilvano e Spoltore.
Una colorita contestazione a Cantagallo è stata subito organizzata nella sala del Promenade da un gruppo di giovani (tra di loro il consigliere comunale di Montesilvano Anthony Aliano). Sulle magliette indossate dai manifestanti si poteva leggere la scritta “Mai più Ciclone”, e sul retro “Vergogna”. Dopo la vivace contestazione all’organizzatore dell’evento, si è cominciato a discutere del tema alla presenza di alcune classi di studenti dell’Istituto tecnico Alessandrini.
Al convegno ha partecipato tutto il gotha del PD di governo del pescarese: dal Sindaco di Pescara Marco Alessandrini, al Presidente dell Provincia Antonio Di Marco, al Presidente della Regione Luciano D’Alfonso, al deputato Antonio Castricone. Hanno invece delegato altri il sindaco di centrodestra di Montesilvano Francesco Maragno e il sottosegretario NCD Federica Chiavaroli (per loro l’assessore Valter Cozzi), Assente il sindaco di Spoltore Luciano Di Lorito (delegata l’assessora Chiara Trulli).
Nel convegno del Promenade Cantagallo ha invitato a discutere sindaci e amministratori locali su come arrivare alla nuova realtà territoriale, “che non si farà prima del Gennaio 2019” secondo la legge regionale voluta da D’Alfonso “Ma occorre preparare il lungo fidanzamento prima di arrivare a questo matrimonio” ha detto Cantagallo. “Occorre rispettare i risultati del referendum e la volontà degli elettori” ha confermato il sindaco Alessandrini, “anche se forse in parte il dibattito è condizionato più dalla richiesta di ridurre i costi della politica che da quella di costruire una realtà nuova”. Cozzi ha lamentato la limitatezza dello strumento referendario. Il presidente Di Marco, mentre ha lamentato l’incertezza dell’ente provincia come ente di area vasta dopo la riforma Del Rio, ha annunciato un lavoro silenzioso ma avanzato per costruire il coordinamento Chieti-Pescara e la programmazione congiunta dei servizi nel nuovo ente .
Il deputato Castricone ha chiesto di rispettare le sentenze, anche quelle di assoluzione. Così come si deve rispettate il risultato del Referendum. “La grande città c’è già nei fatti. Ma c’è anche una grande incompiuta, che su questo tema ha dimostrato il fallimento della politica: la Strada Parco per il trasporto pubblico innovativo tra Pescara e Montesilvano”.
L’intervento del presidente D’Alfonso è stato come al solito immaginifico. Citando santi, politici e costruttori di ponti ha detto che occorre tempo per costruire una realtà nuova per evitare di arrivare all‘”irredentismo territoriale”.
Rivolto ai giovani studenti ha detto “Occorre studiare, leggere, inventare la realtà, fino a quanto il colore prende la forma di un flusso vitale”. Non è la dimensione demografica ma le funzioni che fanno l’importanza di una città. Ad esempio Ancona, più piccola di Pescara, ha un rango maggiore. (Ma ha un porto, un’università, una realtà produttiva più ricca e forse una classe dirigente più articolata, espressione di quel territorio).
“Occorre non fissare I pali ma costruire le reti del territorio. La rete è nutrita dal pensiero”. “Le Marche sono il nostro riferimento. Sono l’amante che io cerco”.
Al di là della visione demiurgica del Presidente, il convegno ha detto che la Grande Pescara c’è già nei fatti. Sta nelle reti intercomunali del trasporto pubblico, che però non hanno un piano della mobilità. Montesilvano e Spoltore non hanno un Piano del traffico, mentre quello di Pescara finisce ai confini comunali. Sta nelle nuove realtà delle Camere di Commercio e della Confindustria di Pescara-Chieti. Sta nei cinema multisala, nei centri commerciali nelle zone industriali distribuite sul territorio. Ma i problemi non si possono affrontare nei vari comuni senza una strategia di territorio. A Montesilvano, solo sulla fascia costiera passano oltre 60 mila veicoli al giorno, e non sono solo cittadini di quel Comune. C’è un’infrastruttura disponibile come la Strada Parco che potrebbe ridurre il traffico e qualificare in maniera sostenibile la mobilità interurbana, costata oltre 20 milioni di euro, ma è ferma in attesa di decisioni. A Brescia, 190 mila abitanti, in dieci anni si è realizzata una metropolitana automatica, di grande capacità che ha qualificato e arricchito il centro e le periferie della città. E’ costata 450 milioni di euro. Ha cambiato la città ed il suo territorio. Ma, con gli stessi abitanti, Brescia non è Nuova Pescara. Quando arriveremo noi a valorizzare le nostre risorse e a rispondere alle domande che cittadini e operatori di questo territorio stanno da tempo imponendo ?
(a cura di G. Di Giampietro, Webstrade.it – digiampietro@webstrade.it)