MONTESILVANO (PE) – Verificare le condizioni di Villa Delfico e del suo parco. Con questo obiettivo l’assessore alle Politiche Ambientali, Fabio Vaccaro, ha eseguito un sopralluogo, insieme ad una unità della Polizia Locale, nello storico edificio di Villa Verrocchio. «Purtroppo – dichiara l’assessore – abbiamo individuato alcune preoccupanti situazioni. Nel parco, infatti, sono stati realizzati dei depositi abusivi. Sono stati abbandonati materiali di vario genere. Addirittura abbiamo trovato grandi lastre di eternit, che come sappiamo sono particolarmente nocive per la salute pubblica».
All’interno del parco sono stati realizzati dei veri e propri orti, serre ed è stato addirittura allestito un pollaio. «Sono ora in corso – aggiunge l’assessore Vaccaro – degli accertamenti per individuare le responsabilità. E’ particolarmente grave che privati si siano letteralmente appropriati di un edificio pubblico, che rappresenta il patrimonio culturale e storico della città. La nostra Amministrazione intende vigilare sui beni che appartengono alla comunità e ristabilire le giuste regole laddove queste vengono infrante».
La villa fu costruita nel 1884 dalla famiglia teramana Delfico, trapiantata a Montesilvano dal 1871 circa. «Villa Delfico – aggiunge l’assessore Valter Cozzi – è una delle dimore storiche più importanti della nostra città, che non merita lo stato di abbandono nel quale si trova oggi. Ecco perché stiamo lavorando su un progetto di riqualificazione e rivalorizzazione di questo importante edificio che deve diventare un attrattore turistico e culturale per Montesilvano. In questi giorni stiamo facendo diversi incontri con enti sovra comunali che ci hanno mostrato il loro interesse per riqualificare questa villa. Contiamo presto di presentare questo articolato progetto. La nostra Amministrazione intende voltare anche questa triste pagina, connotata da abbandono ed incuria e restituire a Montesilvano e ai suoi cittadini una struttura capace di raccontare la storia del passato della città e al tempo stesso rappresentarne il futuro nel segno della cultura».
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