Tramite Facebook viene riferito che il Comune di Montesilvano non si è adoperato per aiutare quell’uomo. Il post è stato poi taggato a molte persone e condiviso a sua volta, a tal punto che la notizia si è diffusa come un virus in tutta Italia restituendo commenti di indignazione, insulti, minacce e molto altro ancora.
«Il signore della foto è conosciuto dal Comune e dai servizi sociali. Questi ultimi hanno in carico il caso e gli hanno offerto anche aiuti concreti – continua il Vice Sindaco -. L’aspetto grave della questione è come qualcuno abbia potuto far leva sulla debolezza di uomo per sollevare un polverone mediatico del tutto gratuito. Il risultato di questa penosa messinscena, che mina la credibilità dei social network, è il danno morale che si è creato nei confronti di quella stessa persona che, forse, inconsapevolmente, non poteva immaginare quali conseguenze avrebbe prodotto l’essersi prestato a farsi fotografare.
Altro danno, non secondario, è quello che la città di Montesilvano ha subito da questa becera operazione di marketing diffamatoria. Da tutta Italia stanno, infatti, arrivando commenti compulsivi e pesantemente denigratori che, rispondendo solo a bassi istinti, o non verificando quanto false siano certe notizie, puntano il dito su un’Amministrazione che non può dirsi colpevole di alcunché.
Casi come questi sono solo la punta di un iceberg. Ogni giorno l’Amministrazione è accusata di fatti che poi risultano falsi o rappresentati in maniera distorta. Usare i social media in questo modo contribuisce solo a diffondere rabbia tra la gente e distruggere dalle sue fondamenta la democrazia su cui si fonda la nostra società. L’Amministrazione ha il dovere morale, soprattutto verso i cittadini onesti che utilizzano con intelligenza certi mezzi di comunicazione, di attivarsi nelle opportune sedi per valutare le conseguenze di operazioni come queste».
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