Al centro del dibattito nell’ambito del Progetto Educals
MONTESILVANO – “Territorio urbano e territori del web: educare alla segnalazione. La famiglia come primo operatore per la sicurezza”. Questo l’argomento al centro della tavola rotonda che si è svolta ieri mattina, nella Sala Di Giacomo a Palazzo Baldoni a Montesilvano. L’iniziativa è organizzata dal Comune di Montesilvano nell’ambito del Progetto Educals 2013-2015 in occasione della Giornata Internazionale ONU per la Famiglia, celebrata il 15 maggio.
All’incontro, moderato dal coordinatore di Educals, Federico Gentilini, hanno partecipato, oltre al sindaco Francesco Maragno, anche gli alunni della prima media, sezione D, dell’Istituto Comprensivo Ignazio Silone, i docenti e i dirigenti delle scuole secondarie di primo grado di Montesilvano.
Tra i relatori del dibattito il tenente Christian Petruzzella a comando del Nucleo Operativo e radiomobile della Compagnia dei Carabinieri di Montesilvano che ha fornito indicazioni di metodo per la corretta e tempestiva segnalazione di situazioni a rischio per i minorenni sul territorio urbano.
La percezione del rischio sicurezza sul web da parte di adulti e minorenni è stata al centro dell’intervento di Antonio Deidda Sovrintendente della Polizia Polizia Postale e Comunicazioni Abruzzo. Federico Gentilini e la Comandante della Polizia Locale di Montesilvano, Antonella Marsiglia, hanno illustrato i dati elaborati dai questionari Educals 2013- 2015, somministrato a studenti e genitori delle medie degli Istituti Comprensivi Troiano Delfico, I. Silone e Villa Verrocchio, in merito alle abitudini dei ragazzi nel loro tempo libero, per analizzare il comportamento sociale degli adolescenti sul territorio urbano e sul web.
«Si tratta di argomenti di estrema attualità – ha detto Federico Gentilini -. I pericoli ai quali sono sottoposti i nostri figli, purtroppo, sono sempre più numerosi, perché possono arrivare anche tra le mura domestiche tramite il web. E’ importante dunque che genitori e adolescenti stessi abbiano gli strumenti per saperli riconoscere e denunciarli tempestivamente alle forze dell’Ordine».