Questi i dati: cinque blitz in due settimane per un totale di ventiquattro persone controllate. Tra queste, tre minorenni denunciati alla competente Autorità Giudiziaria Minorile, due per il possesso di noccoliere in ferro o tirapugni, uno per il possesso di un coltello ed altri tre minori segnalati alla Prefettura di Pescara perché in possesso di sostanze stupefacenti. I dati emersi dall’operazione non sono solo numeri: rappresentano un problema sociale più ampio che richiede un intervento a 360 gradi.
Il sindaco Ottavio De Martinis ha sottolineato l’importanza di un’azione preventiva, coinvolgendo le famiglie e la scuola: “Il fenomeno del possesso di armi bianche tra i giovani è un problema nazionale. Montesilvano, con questa operazione, dimostra di voler essere in prima linea nella lotta contro la violenza. Oggi, i ragazzi hanno bisogno di punti di riferimento solidi e di attività che li tengano lontani dalla strada. La famiglia deve tornare ad essere il primo educatore. I dati ci dicono che dobbiamo restare vigili. Il nostro obiettivo è tutelare i ragazzi e quindi la città”.
“La lotta alla violenza è una sfida che coinvolge tutta la comunità” – ha affermato il consigliere Pasquale Cordoma – tra i primi a suggerire un servizio di controllo straordinario sul territorio. “Ciascuno di noi può fare la propria parte, segnalando comportamenti sospetti, sostenendo le iniziative di prevenzione e promuovendo valori di rispetto e tolleranza”.
Il vice comandante della Polizia Locale Nino Carletti: “I controlli effettuati a Montesilvano sono un punto di partenza per un’azione più incisiva di prevenzione oltre che un passo avanti nella lotta contro il fenomeno delle armi bianche tra i giovani. Tuttavia, per ottenere risultati duraturi è necessario un impegno costante e coordinato di tutte le forze in campo: istituzioni, scuole, famiglie e associazioni. Solo lavorando insieme possiamo costruire un futuro più sicuro per le nostre comunità. Inoltre, le pene previste per il porto abusivo di armi sono state inasprite. Chiediamo ai giovani di riflettere sulle conseguenze delle loro azioni”.
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