MONTESILVANO – Dopo aver dipinto in Europa e negli Stati Uniti, lo street artist Manuel di Rita a.k.a. Peeta è stato impegnato negli scorsi giorni nella realizzazione del murales dal titolo “Giochi prospettici”, presso il sottopasso di via Aldo Moro, nella città di Montesilvano. Per una delle porte di accesso alla città, l’artista veneto ha proposto una composizione astratta articolata, ricca di effetti prospettici e solidi geometrici complessi.
Nemmeno questa volta infatti il re indiscusso dell’anamorfico in Italia ha rinunciato al suo alfabeto stilistico, fatto di contrapposizione di elementi e forme geometriche. Sfida complessa quella di tre superfici contigue con inclinazioni differenti che Peeta ha brillantemente risolto attraverso l’effetto di annullamento degli spigoli in un gioco di profondità e sovrapposizioni di livelli. Nell’opera non mancano rimandi al patrimonio paesaggistico della città sviluppati nella scelta dei colori e delle forme.
Punto nodale della città, l’intervento artistico di Peeta andrà a modificare l’impatto di un’area di transito importante della città. Con il passaggio dei treni al di sopra, delle automobili accanto, delle bici e dei pedoni nei sottopassi laterali, l’opera verrà così fruita in modalità e tempi di osservazioni differenti.
L’opera murale, realizzata in collaborazione con l’associazione Pepe Collettivo – progetti evolutivi, rientra nel progetto del Comune di Montesilvano di destagionalizzazione dell’offerta turistica e di incremento dell’offerta culturale, inaugurato la scorsa primavera con l’intervento su due pareti delle case popolari di via Rimini “Coesione” ad opera dell’artista internazionale PixelPancho.
«Questa Amministrazione ha sempre riconosciuto l’alto valore della street art, non a caso in Consiglio Comunale, ormai due anni fa abbiamo approvato un regolamento proprio per disciplinare l’arte dei writers – ha sottolineato l’assessore ai Lavori Pubblici Valter Cozzi -. La riqualificazione del sottopasso di via Aldo Moro, che si trova in un punto strategico della città, era un progetto ormai non più procrastinabile. Abbiamo però scelto di avviare questo intervento, non solo attraverso semplici lavori di manutenzione, ma affidandoci al potente mezzo della street art. Oggi questa porta di accesso della città, grazie alle forme astratte e tridimensionali realizzate da Peeta, si è trasformato da semplice sottopasso a luogo nevralgico e identitario della nostra città. Questo tipo di arte non è solo un modo per riqualificare le aree urbane, come abbiamo avuto modo di constatare, è al tempo stesso fonte di stimolo, di riflessione e di aggregazione, è un mezzo per la rigenerazione sociale e culturale di un territorio».
«Con il completamento di questa nuova opera di street art, realizzata da un artista di fama mondiale – ha aggiunto Alessandro Pompei, presidente della Commissione Cultura – è stato messo un altro importante tassello nel percorso di riqualificazione urbana, ma anche e soprattutto artistica della città. Abbiamo in mente un progetto che, passo dopo passo, stiamo realizzando: ovvero quello di dotare Montesilvano di punti di interesse che possano permetterci sia di destagionalizzare la nostra offerta turistica, che di legare il nome della città al concetto di arte contemporanea, andando ben oltre i confini nazionali, tanto più che l’esperienza internazionale ci insegna che questo genere di attività generano delle economie importanti. Gli artisti che siamo riusciti a portare a Montesilvano, PixelPancho con la sua opera sulle mura delle case popolari di via Rimini e ora Peeta nel sottopasso di via Aldo Moro, ci consentono di soddisfare proprio questa ambizione. Ciò che ci riempie di soddisfazione è che, sin dal completamento dell’opera in via Rimini, la cittadinanza si sta mostrando sempre più interessata e coinvolta, infatti abbiamo già ricevuto tantissime richieste da parte di privati che intendono mettere a disposizione le facciate di immobili di loro proprietà per riqualificarle attraverso la street art. Al tempo stesso stiamo intrecciando collaborazioni con i dirigenti scolastici ed artisti ed associazioni locali, per stimolare la nascita di un senso civico e di appartenenza e soprattutto sensibilizzare ed avvicinare a questa tipologia d’arte i bambini di oggi che sono i cittadini del futuro».
Manuel di Rita, cresciuto in una cittadina della provincia di Venezia, si fa conoscere dal principio degli anni ’90 nella scena italiana del writing, sotto lo pseudonimo di Peeta. La sua evoluzione si concretizza nella finale elaborazione di uno stile che prende spunto dalla scultura e dal design industriale e giunge ad una personale esecuzione della pittura prima tridimensionale e poi anamorfica. Fa parte dell’EAD crew di Padova, dell’FX crew e dell’RWK crew, entrambe di New York.
Nato e cresciuto come graffiti writer, è oggi un artista multidisciplinare attivo nell’ambito della pittura, della scultura e del muralismo. Le sue opere lo hanno spinto, negli anni, ben oltre i confini italiani e la sua arte, attraverso festival e mostre di risonanza mondiale, è ormai approdata in tutti i continenti. https://www.peeta.net
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