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Montesilvano, Progetto Buona Stella: esito serata Ccet

da Redazione

Montesilvano Progetto Buona Stella serata CcetMONTESILVANO – Una mostra fotografica di Franco Santucci e l’arch. Pagliarulo, in tema con la serata, ad accogliere gli avventori; sulla sinistra il laboratorio con l’argilla di Sogni e percorsi, sulla destra la fauna abruzzese spiegata dai volontari Nuovo Saline Onlus, sul palco tecnici e esperti per raccontare le vicende, sotto vari punti di vista, dell’edificio più tormentato di Montesilvano: Stella Maris.

E al centro del dibattito una proposta firmata dall’Arch. Sara Tarricone, la stessa del progetto del teatro al curvone andato a monte, questa volta pronta a illustrare il Museo del Bambino, nato proprio per quella struttura che fu orfanotrofio, colonia marina, ospedale e quartier generale durante la II guerra mondiale.

Sabato sera, sul pontile di viale Europa, grande successo per l’incontro organizzato dal Ccet, comitato cultura e territorio, progetto per una buona Stella, dove gli ospiti hanno accompagnato il folto pubblico in un viaggio nel tempo per conoscere Stella maris, nascita, contesto, marketing e architettura. Ed uno dei possibili futuri per la struttura, un museo e luogo d’arte e aggregazione.

I relatori, che hanno saputo tenere il pubblico inchiodato sulle sedie nell’ultimo sabato di agosto, sono:

Arch. Ortenca Osmenaj, storia dell’archittettura dell’edificio, Arch. Sara Tarricone, autrice del progetto, prof Antonio Farchione, contesto storico e marketing dell’epoca, dott.ssa Luana Roselli, sul finanziamento del progetto. Dibattito moderato da Angela Curatolo, direttore responsabile della testata Giornale di Montesilvano.com.

Anche se fuori programma Festestiva, il Comune è stato collaborativo mettendo a disposizione location e server per una serata prettamente culturale e professionale.

Appoggio alla serata anche dal comitato di quartiere pp1 Il Gabbiano, che ha annunciato per il pomeriggio del 16 settembre, nel Parco di via Spagna un sondaggio di Gazebo.

I promotori fanno sapere, “ne faremo altre di serate così, per far conoscere la storia e l’identità celata della città”.

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