MONTESILVANO – Prosegue il progetto Care Leavers portato avanti dell’Azienda Speciale rivolto ai ragazzi e alle ragazze che vivono fuori dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell’autorità giudiziaria e che a compimento della maggiore età, dovendo lasciare la comunità di accoglienza o di affido, restano in uno stato di abbandono. L’Azienda Speciale nei mesi scorsi ha risposto ha risposto ad una manifestazione di interesse a carattere regionale per la partecipazione al progetto sperimentale aggiudicandosi, come unico Ente in tutto l’Abruzzo, il finanziamento triennale di 102.000,00 euro, oltre al cofinanziamento di euro 25.510,20 da parte dell’Ente d’Ambito.
“Nell’ambito del progetto Il progetto Care Leaver – spiega l’assessore alle Politiche sociali Sandra Santavenere – abbiamo svolto due incontri telematici per definire i possibili beneficiari. Tra i nominativi proposti al momento sono risultati ammissibili al progetto quattro giovani. Stiamo lavorando per l’individuazione di altri beneficiari e per ampliare il gruppo di lavoro. A settembre abbiamo effettuato un monitoraggio in presenza negli uffici della Regione Abruzzo. All’incontro hanno partecipato il responsabile Tutela Minori dell’Azienda Speciale Paola Ruggieri, i due assistenti sociali Simone Monaco e Daniela Navella, la responsabile regionale del progetto Neva Allibardi e la referente dell’Istituto degli Innocenti di Firenze, ente incaricato a valutare i progetti degli enti locali sui bisogni dell’infanzia e dell’adolescenza . Il servizio Tutela Minori dell’Azienda Speciale sta effettuando colloqui periodici per definire il progetto individualizzato al fine di giungere ad un percorso di autonomia dei singoli beneficiari. Il progetto individualizzato triennale per l’autonomia ha l’ambizione di permettere ai giovani fuori famiglia di completare il percorso di crescita verso l’autonomia, garantendo la continuità dell’accompagnamento nei confronti degli interessati, sino al compimento del ventunesimo anno d’età e di prevenire condizioni di povertà ed esclusione sociale di coloro che, al compimento della maggiore età, vivono fuori dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell’autorità giudiziaria.
Si intende, pertanto, promuovere la sperimentazione di progetti integrati di accompagnamento all’autonomia di ragazze e ragazzi in uscita dall’accoglienza attraverso misure di supporto alla loro quotidianità e alle scelte verso il completamento degli studi secondari superiori, la formazione universitaria, la formazione professionale o l’accesso al mercato del lavoro. Il processo di elaborazione del progetto per l’autonomia intende offrire un’occasione di crescita e innovazione per l’intero sistema di attori impegnati, a vario titolo, nell’accoglienza dei ragazzi e delle ragazze allontanati dalla loro famiglia di origine e in procinto di diventare maggiorenni.
Attraverso questa iniziativa protesa alla formazione e all’inserimento di questi giovani nel mondo del lavoro si raggiunge un duplice obiettivo quello di dare loro un futuro e di evitare l’esclusione sociale, causa di possibili situazioni delinquenziali. L’Azienda Speciale è stata incaricata di attuare il progetto, che esprime nobili finalità sociali con evidenti ricadute sul territorio comunale e con interventi a favore delle famiglie residenti e delle fasce più deboli della popolazione. La sperimentazione coinvolge anche altri protagonisti indiretti fondamentali per le politiche di promozione dei diritti e del benessere delle ragazze e dei ragazzi che beneficiano degli interventi di tutela, ovverosia i servizi locali, il sistema formale e informale dell’accoglienza quali il terzo settore gestore delle comunità di accoglienza, le famiglie affidatarie e l’associazionismo familiare, cui la sperimentazione si rivolge per costruire insieme uno sforzo corale volto a innovare e rafforzare i legami e le pratiche di lavoro”.