Il sindaco Maragno fa il punto sulle azioni anti prostituzione messe in atto dall’amministrazione
«É un legame saldo quello che in questi 3 anni abbiamo costruito con la comunità Papa Giovanni XXIII, ma, cosa ancor più importante, è un rapporto di fiducia quello che i volontari dell’associazione sono riusciti a stabilire con le ragazze vittime del racket della prostituzione, arrivando in taluni casi anche a liberarle dalla schiavitù che vivono ogni giorno». Così il sindaco Francesco Maragno traccia un bilancio dell’attività annuale condotta dall’associazione che si occupa dell’emersione del fenomeno della prostituzione e che, da tre anni, ha sottoscritto una convenzione con il Comune di Montesilvano.
In tutto il 2018, una squadra di 4 o 5 volontari, con 45 uscite a cadenza quasi settimanale, nell’ambito del progetto “Contro la tratta”, è riuscita a ottenere 740 contatti, di cui 46 primi contatti. Nel primo semestre sono state avvicinate ragazze con un’età prevalente compresa tra i 18 e i 24 anni, mentre nel secondo, tra i 26 e i 35 anni. L’associazione ha inoltre attivato un numero telefonico attivo 24 ore su 24, così da garantire una costante presenza per ogni necessità delle vittime contattate nel corso delle uscite su strada. Attraverso questo canale, sono stati fatti 25 colloqui telefonici ai quali sono seguiti 13 incontri a bassa soglia, ossia per dare informazioni generali sui metodi e sulle possibilità di abbandonare la prostituzione coatta, accompagnamenti sanitari, e informazioni inerenti l’accesso a servizi territoriali, come ad esempio i centri per l’impiego o i patronati.
«Gli incontri a bassa soglia registrati», riprende il primo cittadino, «sono un dato particolarmente positivo, perché significa che queste tredici ragazze si sono fidate dei volontari e soprattutto sono orientate a darsi una nuova possibilità, a costruire una vita diversa e a trovare il coraggio di abbandonare i loro aguzzini. In questi anni l’associazione è riuscita a salvare ben 11 ragazze e siamo certi che quello da loro strutturato è il metodo giusto per aiutare concretamente queste donne, vittime della tratta. All’azione preziosissima dell’associazione, si affianca l’altrettanto importante attività della polizia locale, che nel corso di quest’anno ha sanzionato i clienti per un totale di quasi 10.000 euro e disposto 30 ordini di allontanamento a carico di persone dedite all’attività di meretricio disposti, per mezzo dello strumento del “Daspo”. Queste attività proseguiranno anche nel 2019, sia rinnovando la convenzione con la comunità Papa Giovanni XXIII, sia intensificando i controlli della polizia municipale e ancora, attraverso il rinnovo dell’ordinanza di contrasto alla prostituzione che avrà validità fino al 31 dicembre 2019».
«Tengo a ringraziare il sindaco Maragno per l’azione che sta portando avanti, sperando che la nostra attività congiunta possa avere un seguito sempre maggiore per promuovere il più possibile la salvaguardia della dignità delle donne», dice un componente della comunità Giovanni XXIII, che per ovvi motivi di sicurezza intende restare anonimo, «L’intervento contro lo sfruttamento della prostituzione a Montesilvano sta avendo un ottimo successo, ed è positivo anche quando non porta all’immediata uscita dal giro delle ragazze perché queste si sentono, almeno, sostenute, affiancate, non più sole. Noi puntiamo alla soluzione totale del problema ma, certo, non è facile. Ci auguriamo che i risultati siano sempre maggiori e ringraziamo il sindaco e la sua amministrazione per quello che fanno e che faranno in futuro».
Anche per il prossimo anno vigerà, quindi, il divieto assoluto per tutti i conducenti e occupanti di mezzi di trasporto che percorrono strade in prossimità di abitazioni, luoghi pubblici o demaniali o aperti al pubblico, di contrattare, concordare prestazioni sessuali o trattenersi, anche solo per chiedere informazioni, con soggetti che esercitano attività di meretricio su strada o che per l’atteggiamento, l’abbigliamento, o le modalità comportamentali, manifestino comunque l’intenzione di esercitare l’attività consistente in prestazioni sessuali. L’ordinanza si intende violata anche semplicemente fermando il mezzo in prossimità delle prostitute, o consentendo loro di salire sul mezzo, o ancora nel caso in cui le prostitute vengano colte nell’atto di scendere dal mezzo di trasporto.