Per utilizzare questa tipologia di assistenza è necessario avere un ISEE socio-sanitario non superiore ad euro 20.000,00. Per formulare l’istanza, occorre predisporre un progetto personalizzato secondo l’apposito modello allegato al presente avviso che verrà pubblicato sul sito internet istituzionale del Comune e presentarlo direttamente all’Ufficio Protocollo del Comune di Montesilvano, in piazza Diaz n. 1, 65015, entro e non oltre il 31 gennaio 2022, oppure tramite recapitare tramite una raccomandata con ricevuta di andata e ritorni o a mezzo PEC al seguente indirizzo: protocollo@comunemontesilvano.legalmail.it
I dipendenti dell’Ufficio DisAbili saranno a disposizione dei cittadini dalle ore 9 alle 12 per fornire assistenza sulla compilazione dei progetti personalizzati, previo appuntamento, chiamando i numeri: 0854481364 – 0854481258.
“Con l’espressione Vita Indipendente si intende una serie di misure che hanno lo scopo di favorire la vita, appunto, il più possibile indipendente, nella maggior parte dei casi, nella propria casa, delle persone con grave disabilità. In questo momento di crisi economica il Progetto Vita Indipendente – spiega il consigliere delegato alle Politiche della Disabilità Giuseppe Manganiello – è soprattutto un atto di grande sensibilità verso un progetto di vita delle persone con disabilità e le loro famiglie. E’ un bagliore di speranza verso coloro che vivono da vicino il mondo della disabilità e che non si arrendono per conquistare la propria autonomia”.
“Si tratta di una legge che personalmente ho fortemente voluto ed ottenuto impegnandomi insieme ad altre associazioni ben 10 anni fa – afferma Claudio Ferrante, responsabile dell’Ufficio Disabili – . Ringrazio l’attuale assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì, che ci ascoltò e s’impegnò ad approvare questa legge. La regione Abruzzo fu una delle prime in Italia ad avere una normativa specifica, importante perché permette l’autodeterminazione, cioè “la possibilità, da parte della persona con disabilità, di fare delle scelte”. Infatti, permette alle persone con disabilità fisica, psichica e relazionale in situazione di gravità di essere protagoniste della propria vita e non più soggetti passivi all’interno di modelli di cura predisposti da altri e uguali per tutti.
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