Ad annunciarlo è il sindaco Francesco Maragno. La legge di bilancio 2018 ha abrogato i requisiti familiari che prima erano previsti per accedere alla misura di contrasto alla povertà erogata dall’Inps. Ciò significa che non sarà più necessario avere minori a carico o una persona con disabilità e un suo genitore o tutore o ancora essere in stato di gravidanza da almeno 5 mesi oppure un disoccupato di età pari o superiore a 55 anni.
Sarà sufficiente possedere esclusivamente i requisiti di residenza e cittadinanza ed i requisiti economici previsti nella misura, ossia un valore ISEE in corso di validità non superiore a 6mila euro; un valore ISRE (l’indicatore reddituale dell’ISEE, ossia l’ISR diviso la scala di equivalenza, al netto delle maggiorazioni) non superiore a 3mila euro; un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20mila euro; un valore del patrimonio mobiliare (depositi, conti correnti) non superiore a 10mila euro (ridotto a 8 mila euro per la coppia e a 6 mila euro per la persona sola).
Per accedere alla misura resta necessario che nessun componente del nucleo familiare percepisca NASPI o altro ammortizzatore sociale per la disoccupazione involontaria.
Tutte le domande presentate nel corso del 2018 e fino al 31 maggio dello stesso anno, in possesso di DSU 2018, non accoglibili per la sola mancanza dei requisiti saranno sottoposte a riesame di ufficio da parte dell’INPS.
«L’eliminazione di questi requisiti – specifica il sindaco Maragno – è veramente un’ottima notizia per moltissime persone che fino ad oggi non hanno potuto cogliere questa opportunità. Il punto di forza del Rei non si esaurisce nella sola erogazione di un contributo economico, ma soprattutto nella predisposizione di progetti personalizzati di inclusione sociale e lavorativa, predisposti ad hoc per ciascun utente dal Servizio Sociale professionale dell’ufficio Inclusione presso l’Azienda Speciale. Progetti che rappresentano uno strumento per dare un’occasione di ricominciare alle persone in difficoltà».
Sono circa 500 le persone che hanno presentato la domanda per ottenere il Rei. Di queste 120 sono state accolte e 177 sono state respinte, nella maggior parte dei casi proprio per mancanza dei requisiti familiari, le restanti sono sospese in fase di lavorazione e verifica presso la sede centrale Inps.
Il REI si compone di un beneficio economico, erogato per mezzo di una carta di pagamento elettronica, mensilmente e di un progetto di inclusione. La carta REI consente prelievi negli ATM Postamat; fare acquisti tramite POS in tutti i supermercati, negozi alimentari, farmacie e parafarmacie abilitati; pagare le bollette elettriche e del gas presso gli uffici postali; e avere uno sconto del 5% sugli acquisti nei negozi e nelle farmacie convenzionate, con l’eccezione degli acquisti di farmaci e del pagamento di ticket. Quando l’INPS riconosce il beneficio, invia a Poste Italiane la disposizione di accredito. Poste emette la Carta REI e tramite lettera invita il beneficiario a recarsi presso qualunque ufficio postale abilitato al servizio per il ritiro. Prima di poter utilizzare la Carta, il titolare dovrà attendere il PIN, che gli verrà inviato in busta chiusa presso l’indirizzo indicato nella domanda.
Per presentare la domanda è possibile rivolgersi all’Azienda Speciale, nell’area inclusione, di Palazzo Baldoni, dal lunedì al venerdì, tranne il giovedì, dalle 9 alle 12. Lo sportello, oltre a dare informazioni e a raccogliere le domande, fornisce anche assistenza nella compilazione delle domande. L’elaborazione dei progetti, invece, verrà gestita su appuntamento. I cittadini che intendono fare la domanda Rei dovranno essere muniti di attestazione ISEE e DSU in corso di validità, documento di riconoscimento, codice fiscale e, se cittadino extracomunitario, permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o protezione internazionale.
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