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Montesilvano, salvate 9 donne dal racket della prostituzione

da Redazione

Risultati ottenuti nel 2015 nell’ambito del progetto “Contro la Tratta”, maragno francescofrutto di una convenzione sottoscritta dal Comune di Montesilvano e dalla Comunità Papa Giovanni XXIII

MONTESILVANO (PE) – «I risultati ottenuti in questo primo anno di attività dicono chiaramente che abbiamo iniziato un percorso valido, che proseguiremo anche nel 2016». E’ questo il commento del sindaco Francesco Maragno che a conclusione del 2015, traccia un bilancio in merito ai risultati ottenuti nell’ambito del progetto “Contro la Tratta”, frutto di una convenzione sottoscritta dal Comune di Montesilvano e dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, l’associazione fondata da don Oreste Benzi che dal 1990 svolge attività di emersione del fenomeno della prostituzione schiavizzante.

Durante il primo anno di attività, una unità di strada composta di 4-5 volontari sul territorio, saltuariamente accompagnati da mediatori culturali, ha effettuato 38 uscite. «L’unità di strada – spiega il primo cittadino – riesce a creare una vera e propria relazione di fiducia con le ragazze alle quali viene prospettato un futuro di nuova vita e di liberazione da quella spregevole schiavitù alle quali sono sottoposte. Proprio grazie a questa relazione di fiducia, sono state aiutate ben 9 ragazze ad uscire dal racket della prostituzione». Si tratta di giovani donne con un’età compresa tra i 18 e i 33 anni, 5 delle quali provenienti dall’Africa e 4 dai Paesi dell’Est. Di queste, 2 ragazze sono attualmente accolte nelle strutture dell’Associazione dislocate sul territorio nazionale e altre 4 sono state aiutate a raggiungere le loro famiglie.

Nell’ambito delle 38 uscite effettuate dall’Unità di Strada sono stati stabiliti circa 750 contatti, con ragazze di età compresa, prevalentemente tra i 18 e i 24 anni e addirittura due minorenni. Le ragazze sono provenienti per il 51% dall’Africa, per il 44% dai Paesi dell’Est, per il 4% dal Brasile e per l’1% sono italiane. Al contatto in strada hanno fatto seguito anche circa 70 contatti telefonici tramite il numero attivato dalla Comunità, reperibile H24. Oltre ai colloqui telefonici sono stati fatti, su richiesta, anche 40 incontri a “bassa soglia” (drop-in) per dare informazioni generali sui metodi e possibilità di abbandonare la prostituzione coatta, accompagnamenti sanitari e informazioni inerenti l’accesso ai servizi territoriali come corsi lingua italiana, centro per l’impiego, patronati. «Questo primo anno – dice ancora il sindaco – è stato anche un periodo di studio ed osservazione molto importante per la Comunità che ha individuato zone sensibili, metodi utilizzati dalle organizzazioni, così da definire il tipo di avvicinamento alle ragazze più adeguato e sicuro per le vittime stesse. Sono certo che i risultati saranno in continuo miglioramento. Proseguiremo anche per il 2016 su questa strada, per cercare di fronteggiare un fenomeno degradante per la città, ma ancora di più per le donne che ne sono vittime».

Sempre nell’ambito della lotta alla prostituzione, il primo cittadino ha sottoscritto, nel 2015, un protocollo d’intesa con l’Anaci Provincia di Pescara, l’associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari, volto alla promozione di un processo di sensibilizzazione e partecipazione della cittadinanza finalizzato al contrasto dell’esercizio della prostituzione in immobili a destinazione residenziale.

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