Sindaco, amministratori e operatori chiedono alla Provincia un coinvolgimento della città e rilanciano l’idea della struttura come centro di altissima specializzazione nel mondo dell’arte
MONTESILVANO – Una colonia estiva per bambini mai nata. É stata questo la Stella Maris, lo storico edificio, pregevolissimo dal punto di vista architettonico, che caratterizza una porzione importante del lungomare. Il progetto di colonia estiva, infatti, si concretizzò alla fine della seconda guerra mondiale e funzionò per pochissimo tempo. I bombardamenti del 1944 costrinsero le autorità a trasformarla prima in un ospedale militare in grado di accogliere centinaia di feriti e poi, nei primi anni della Repubblica ospitò una comunità di suore che si occupavano degli anziani.
Trasformare, oggi, la Stella Maris in un convitto è sicuramente un’idea datata e non in linea con le esigenze, anche economiche, attuali per le quali un intervento così importante, come la ristrutturazione di un edificio simile, necessita di concreti ritorni. Le colonie, storicamente, si sono sempre rette con sovvenzioni di enti caritatevoli sostenuti dai privati. E un convitto, oggi, rischierebbe di andare in difficoltà nel breve volgere di qualche stagione, vista la cronica difficoltà degli enti statali a coprire costi elevati per strutture del genere.
Il cambio al vertice della Provincia, con l’elezione di Antonio Zaffiri, sembra permettere l’apertura di un confronto costruttivo sulla sorte della Stella Maris. E sul caso intervengono il sindaco, Francesco Maragno, l’assessore Ernesto De Vincentiis, con deleghe al Turismo e al Patrimonio, e il consigliere comunale Adriano Tocco, vicepresidente di Federalberghi Pescara.
«Appena due anni fa», spiega il primo cittadino, «il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, era a Montesilvano per benedire – sono sue parole – la firma della convenzione tra Comune, Regione, Provincia e Accademia delle belle arti di Roma per il rilancio e la riqualificazione della Stella Maris. Il progetto è stato presentato per la prima volta il 9 maggio 2015, con il Manifesto “La Stella porterà altre Stelle”, e prevede la creazione di un centro di altissima specializzazione nel mondo dell’arte, all’interno della ex colonia di Montesilvano, anche in forma consorziata di tutte le Accademie dell’arte italiane. Anche la direttrice dell’Accademia delle belle arti di Roma, Tiziana D’Acchille ha definito ambiziosa e fattibile la realizzazione della nostra idea, in quanto può colmare un vuoto attualmente esistente. Quel vuoto è ancora da riempire e noi, auspicando un rinnovato confronto con tutti gli enti interessati, siamo disponibili a fare, come sempre, la nostra parte per fornire alla città, e all’intera regione, una struttura di eccellenza per la cultura e che, comunque, farebbe da volano anche al comparto turistico, la nostra prima industria cittadina. Dove arrivano gli istituti accademici arriva ricchezza e si crea un indotto economico per il territorio».
«Il Comune di Montesilvano, sul cui territorio è stata realizzata la Stella Maris, credo che abbia il diritto di avere voce in capitolo sulla struttura, pur se di proprietà della Provincia di Pescara», dice l’assessore De Vincentiis, «Il nostro progetto, in collaborazione con l’Accademia di belle arti di Roma, che prevede l’attivazione di un corso accademico triennale e uno biennale in Costume per lo spettacolo, oltre a un Master in Costume per il cinema e un Master in Arti visive, penso debba essere ripreso in considerazione. Anche perché aveva ottenuto tutti i via libera dal Miur (ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca scientifica) ed erano stati siglati protocolli di intesa con l’Accademia, la Regione Abruzzo e la Provincia di Pescara. É un progetto che porta concrete ricadute economiche sulla città in quanto muoverebbe interessi virtuosi del mondo del cinema e potrebbe essere anche una concreta base operativa per spendere ulteriormente l’immagine di Montesilvano per la produzione di film che avrebbe ovvie positive ripercussioni sul nostro turismo».
«Noi vorremmo semplicemente ricominciare a ragionare, anche con il nuovo presidente della Provincia», aggiunge Adriano Tocco, «Come Federalberghi dico che questa struttura può essere un vanto per la nostra economia turistica. Senza una visione strategica vera e programmata di quello che si vuole fare, si rischia di sperperare denaro pubblico, come – purtroppo – è stato fatto tante volte negli ultimi trenta anni. Il progetto di riqualificazione di Comune e Accademia di belle arti di Roma, tiene conto della vocazione della struttura ma darebbe anche ossigeno al turismo. Montesilvano dalla Stella Maris può avere grandi vantaggi, se sappiamo sfruttarla adeguatamente, ma anche svantaggi se torna a essere quello che è stata negli ultimi decenni. L’importante è che il Comune sia parte attiva e, insieme agli operatori del settore, sia messo in condizione di proporre soluzioni che rispettano la struttura dal punto di vista storico e architettonico e che abbia una visione strategica a medio e lungo termine per favorire il turismo. Montesilvano non deve subire, come sempre, le scelte calate dall’alto, senza nemmeno poter dire la propria».