Presso il Circolo Aternino la mostra collettiva di pitture ed editoria illustrata
PESCARA – Si terrà al Circolo Aternino dal 6 all’11 giugno la mostra ” Abruzzo mio, terra da amare “, collettiva di artisti ed editoria a cura dalla Best Ideas Formazione di Francavilla e l’associazione Artcore Asd di Chieti. Ieri la conferenza di presentazione con l’assessore alla Cultura Giovanni Di Iacovo, Guerino D’Agnese, curatore della mostra, l’architetto Gabriella Di Felice con una rappresentanza dei giovani espositori.
“L’Abruzzo, le bellezze e gli aspetti geografici, oltre ad essere belli da vivere e da conoscere hanno un impatto forte sulla creatività degli artisti abruzzesi – commenta l’assessore alla Cultura Giovanni Di Iacovo – Il mare, la montagna sono elementi del paesaggio molto forti che influiscono nei linguaggi artistici che sono molto diversi fra di loro. Molte volte in Abruzzo si pecca di fare cose troppo rivolte a noi stessi, invece lo spirito che muove la mostra e il catalogo possono trasmettere a chiunque non viva in Abruzzo e non vi sia mai stato di raccontarlo.
Ha un impatto molto forte questo catalogo con i riti, il paesaggio e tutti gli obiettivi sono stati centrati: portare dei ragazzi di grande talento al centro di Pescara e produrre qualcosa che sedimenti, capace di entrare sotto la pelle di questa regione e assaggiarne il retrogusto culturale e di creatività”.
“La mostra collettiva di pitture ed editoria illustrata sull’Abruzzo, è stata ideata e organizzata da Best Ideas Formazione in partnership con associazione di Chieti del maestro tatuatore Stefano Polidoro – spiega Guerino D’Agnese – che dedica corsi e seminari di dipinto pittorico e che ha selezionato 11 giovani pittori che esporranno i propri lavori. Tema unico è l’Abruzzo e le sue peculiarità paesaggistiche rituali e simboliche. La mostra è nata da un impulso emotivo del 18 gennaio, dopo la tragedia di Rigopiano e dopo il terremoto.
Quei fatti ci hanno dipinto come regione dei terremoti, delle frane. Dovevamo raccontare altro e tutti gli artisti hanno dato il proprio assenso spinti da questo, non avremmo mai potuto realizzarla senza il supporto del Comune e abbiamo avuto anche il patrocinio del Cram, il Consiglio regionale abruzzesi nel mondo. Molti si stanno muovendo per fare in modo che l’Abruzzo venga descritto qual è, un angolo di mondo magnifico: noi lo vogliamo fare con l’arte e l’editoria illustrata”.
“Tra fine Ottocento e primi del Novecento abbiamo vissuto una straordinaria stagione dell’arte – aggiunge l’architetto Gabriella Di Felice – dietro d’Annunzio c’era un crogiuolo di artisti che si stava muovendo e che hanno esportato l’Abruzzo: Michetti, Palizzi, Barbella, Cascella, Patini. In questa mostra oggi come allora si intravede una nuova primavera abruzzese.
L’Abruzzo è ancora tutto da scoprire, offre molto a livello artistico e paesaggistico, per le tradizioni secolari e i riti, aspetti trattati in modo commovente dagli artisti, che nelle opere superano il regionalismo e interpretano in modo emotivo e con tecniche nuove, miste, inusuali, il messaggio. Abbiamo un patrimonio che si può valorizzare e lanciare, trasformando una tragedia in un momento della memoria capace di raccontare tutto il nostro Abruzzo”.