La mostra vuole essere la celebrazione dell’opera grafica pubblicata dal Maestro Summa nel 1986, come esito di una lunga ricerca durata circa un quindicennio sul rapporto tra Arte e Città. La rassegna esposta in Fondazione Pescarabruzzo è infatti la ri-esposizione sistematica, in originale, delle 74 opere grafiche proposte in “La città della Memoria” con la presentazione all’epoca di Giulio Carlo Argan. 30 di esse, riprodotte ed ingrandite, ci introducono, in un taglio immersivo, nell’immaginario urbano di Summa che è costituito da irregolarità, avvicendamenti, precipitazioni, intermittenze. In uno spazio esclusivo e successivo invece, si possono scorrere ed ammirare nel dettaglio le opere autentiche che costituiscono la pregevole collezione di proprietà della Fondazione Pescarabruzzo.
In un esercizio di scrittura e riscrittura dell’enorme palinsesto di vita rappresentato dal contesto urbano, Summa ha usato – allora come oggi – punti e contrappunti, assonanze e rimandi interni tra le sue immagini, per parlarci non solo di forme del reale, bensì di vere e proprie stratificazioni della memoria e oltrepassare l’apparente pesantezza strutturale degli oggetti architettonici, trasfigurandoli. La “città di Summa” è perciò non soltanto un luogo fisico, ma anche “tradizione storica”, è un’esperienza culturale e simbolica insieme, che procede per addizioni, sia rispetto alla variabile tempo che a quella dello spazio.
Possiamo, perciò, con lui perderci nella rilettura e nella riscoperta delle infinite suggestioni di questa memoria visiva attentamente coltivata nello scorrere della storia e delle scene, e infine quasi ritrovarla con sorpresa. Pescarese di nascita, Franco Summa ha frequentato la Facoltà di Lettere nell’Università di Roma laureandosi in Lettere Moderne (indirizzo Storia dell’Arte) con una tesi in Estetica. Dalla metà degli anni Sessanta ha sviluppato una personale ricerca artistica incentrata sul rapporto uomo-ambiente, che ha trovato negli spazi urbani uno specifico campo di intervento. A partire dal 1968 ha realizzato, in varie città, numerose opere ambientali sia temporanee che stabili come “Un arcobaleno in fondo alla via” nel 1975 a Città Sant’Angelo, “Le Parole vivono nella Realtà le Cose nella Mente” a Castel di Sangro nel 1976, a Pescara “La Porta del Mare” nel 1993, “Essere” nel 1994, “Laudato sì” nel 2000; “La Raccolta” nel 2006 a Bolognano; “Preludio” nel 2006 a Montesilvano.
La sua prima presenza in manifestazioni artistiche significative risale al 1964, con la partecipazione, su invito di Giulio Carlo Argan, alla mostra Strutture di Visione di Avezzano (Aq). Sono seguite molte altre mostre in Italia e all’estero, tra cui diverse partecipazioni alla Biennale di Venezia (1976, 1978, 2011) e alla Triennale di Milano (1979, 2010/2011). Ha disegnato oggetti realizzati da Bisazza Vetro, da Poltrona Frau, da Sellaro Arredamenti. Tra le sue più recenti collaborazioni è da ricordare quella con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Pescara per la riqualificazione della piazza Caduti del Mare con un progetto di pregio artistico e di importante valenza politica e sociale.
Il catalogo della mostra “La città della Memoria. La memoria della città” (Fondazione Pescarabruzzo – Vario editore, pp.152) contiene immagini e testi tratti da “La città della Memoria”, editato dalla casa editrice Mazzotta nel 1986, oltre ad un’ampia selezione di opere successive realizzate in spazi nuovi ed alternativi.
La mostra sarà visitabile tutti i giorni fino al 17 novembre (escluso il lunedì) dalle 17,00 alle 20,00. Ingresso libero.
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