Musiche per zampogna e ciaramella edite dal musicista Scarinci da Crecchio

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ABRUZZO – Da secoli, la regione Abruzzo è stata divisa in tre province : l’Abruzzo teramano (definito, in base alla posizione del fiume Pescara, Abruzzo Ulteriore I), l’Abruzzo aquilano ( Ulteriore II) e l’Abruzzo chietino ( Abruzzo Citeriore). Praticamente, ogni provincia ha vantato e vanta un modello di aerofono pastorale con valenze organologiche particolari.

Per la precisione, il teramano vanta la zampogna zoppa cerquetana (con l’unicità della testata cilindrica e non conica),; l’aquilano vanta la zampogna a chiave avezzanese (con sordina fissa applicata sui bordoni e sui chanters) e il chietino vanta la zampogna guardiese (con testata in sughero e bordoni e chanters in canna palustre). La tipologia del territorio chietino è stata definita, a ragione, dalla dottoressa Valentina Santoro di Pescara l’esemplare più arcaico d’Italia (Cfr. Circolo Aternino, notizie on-line Pescara, Natale 2015). Dal 1927, l’Abruzzo, con un provvedimento del governo di Mussolini, ha istituito una quarta provincia: mi riferisco alla provincia di Pescara, creata sottraendo territorio alle consolidate tre secolari province :Teramo, Aquila, Chieti. Per tradizione, però, gli zampognati del pescarese, specialmente quelli di Forca di Penne, individuati dal musicista francescano Padre Donato, al secolo Giuseppe Di Pasquale, hanno usato, sia durante le festività natalizie e pasquali sia durante le feste familiari e popolari, i modelli di zampogne dei territori delle singole aree di provenienza. Alla realizzazione di un quarto modello, da dedicare a Pescara e al pescarese, non vi ha pensato nessun costruttore. Le zampogne di marca abruzzese, in sostanza, sono rimaste tre e sono vanto dell’etno -organologia nazionale.

Nel dopoguerra, dopo un periodo di torpore, dovuto all’assottigliamento di pastori e di pecore, all’incirca, a datare dal 1990, sono sorte, in Abruzzo, per mantenere in vita questo aerofono pastorale a sacco, diverse “Associazioni di Zampognari”. La provincia che vanta più”Associazioni Zampognare” è quella chietina. A Crecchio, in provincia di Chieti, come nei tempi passati, suonano la zampogna e la ciaramella padre e figlio: sono il cardiologo Antonino Scarinci e suo figlio Gioele. L’anno scorso (2015) questi due musicisti suonatori hanno pubblicato una Missa cum Utricolo. La poderosa pubblicazione nasce “per creare nuove armonie di lode per i vari momenti liturgici”. Riporto dall’ indice della messa i momenti più salienti:1) Introito, 2) Atto Penitenziale, 3) Inno di Lode, 4) Acclamazione al Vangelo, 5) Offertorio, 6) Santo, 7) Anamnesi, 8) Dossologia, 9) Padre Nostro, 10) Scambio della Pace, 11) Agnello di Dio, 12) Comunione, 13) Congedo.

Per vanto zampognaro dell’Abruzzo, aggiungo che la pubblicazione del dott. Antonino Scarinci e di suo figlio Gioele si affianca alle pastorali del maestro Padre Settimio Zimarino da Casalbordino, mio primo maestro di pianoforte, che versò in musica dotta i brani suonati, nelle strade di Chieti, dagli zampognari dell’Alto Vastese. Le pastorali di Zimarino furono pubblicate, in gran parte, dagli editori Carrara di Bergamo e Chenna di Torino. Sulle pastorali di Zimarino, in parte riedite per il primo centenario della sua nascita, esiste uno studio particolare redatto dall’etnomusicologa Giuseppina Giovannelli, ( Chieti, Edizioni Solfanelli, 1986). Il lavoro della pianista Giovannelli, condotto con scientificità, fu inserito, dall’editore chietino, nella collana Pentagramma. Alle pubblicazioni citate é da aggiungere anche Il Natale Abruzzese del maestro Vittorio Pepe, di Pescara, le cui musiche sono state studiate dall’avvocato Mario Quinto Lupinetti (Cfr. Zingaresca, omaggio a Vittorio Pepe Edizioni Rotary club, Pescara Ovest , 2003\ 2004).

A queste dotte pubblicazioni seguono le musiche revisionate dal maestro Piovano relative ai brani pasquali teramani dei quali sono riportati, tra l’altro, melodia del giovedì santo e passione di Gesù ( Cfr. La zampogna in Abruzzo, Chieti, Acta, 2003 ) nonché l’elenco dei brani recuperati dal maestro francescano Padre Donato, dei quali mi piace ricordare “La chiamata delle pecore” della quale esiste una reinvenzione dei maestri D’Addario-Di Matteo. Sotto il profilo della scrittura musicale il volume” Missa cum Utriculo” edito nel 2015, dall’Oppidi Ocrecchii Utricularii, contiene una trentina di partiture revisionate da Antonello Di Matteo e costituiscono un significativo aumento culturale per la musica zampognara abruzzese.

(a cura di Anna Maddalena Pennetta Musicologa)

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