È stata disposta l’immediata sospensione dell’attività, con il contestuale sequestro di tutti gli animali presenti, cinghiali e suini, sia vivi che carcasse. Annesso alla struttura c’era un mangimificio clandestino: divieto di commercializzazione per diverse decine di tonnellate di mangime e sospensione di tutte le attività di produzione.
Tutto è partito da una segnalazione anonima, giunta ai centralini dei Carabinieri del Nas, che parlava di un allevamento abusivo di cinghiali selvatici con conseguente commercializzazione delle carni. Considerato l’allarme sanitario alto, sono scattati gli accertamenti: in un capannone c’erano 27 suini e otto cinghiali.
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