Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Chieti e la Sezione PG della Polizia di Stato presso la Procura della Repubblica di Chieti, venivano a conoscenza attraverso autonome attività info investigative, che tale B.A., soggetto domiciliato in Francavilla al Mare (CH) di etnia albanese, operava lo spaccio di ingenti quantitativi di cocaina e marijuana nei confronti di “pushers” dimoranti nei comuni di Pescara e Teramo.
Le informazioni acquisite dalle due forze di polizia erano le medesime e quindi si decideva di unire gli sforzi nelle investigazioni al fine di appurare che le informazioni acquisite fossero veritiere, attivando quindi un’intensa attività di pedinamento nei confronti di B.A. il quale utilizzava due scooter di grossa cilindrata per gli spostamenti.
I numerosissimi pedinamenti effettuati nei suoi confronti, permettevano di constatare che il soggetto albanese ogni qual volta fosse intenzionato ad effettuare una cessione di droga, entrava all’interno di un boschetto sito nel comune di Silvi Marina (TE) per rimanevi alcuni minuti.
Non passava nemmeno inosservato agli operanti che B.A., prima di recarsi nel citato bosco, effettuava una serie di manovre tese verosimilmente ad individuare eventuali forze di polizia che lo attenzionassero. Infatti, ogni volta che l’albanese si recava in direzione della boscaglia, procedeva dapprima a forte velocità ed arrivato nei pressi, rallentava vistosamente, effettuava una serie di inversioni ed accelerazioni improvvise e, solo successivamente, entrava all’interno della selva.
L’altro ieri, nel corso di uno dei pedinamenti, gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria e quelli della PS, notavano che B.A. si recava ancora una volta all’interno della boscaglia ed una volta uscitone, si dirigeva a forte velocità in direzione di Silvi paese, guardandosi costantemente attorno. Ad un certo punto gli operanti notavano che lo stesso si fermava in una piazzola di sosta della strada provinciale e si nascondeva all’interno di un canneto limitrofo alla carreggiata evidentemente in attesa di qualcuno.
Gli appartenenti alle forze dell’ordine che lo pedinavano, decidevano quindi di controllare l’albanese sicuri che lo stesso in tale circostanza, fosse in procinto di cedere dello stupefacente ad uno dei suoi “clienti”.Il controllo permetteva di rinvenire una busta trasparente contenente un etto circa di marijuana e B.A. dichiarava agli operanti di essere in possesso del solo stupefacente rinvenuto e nient’altro.
La G.diF. e la PS decidevano quindi di recarsi, unitamente all’albanese, all’interno del boschetto ove gli stessi ritenevano potesse essere celata ulteriore droga. Grande è stata la sorpresa di B.A. quando si è reso conto che gli operanti erano a conoscenza del suo nascondiglio.
Dopo un accurato controllo di tutte le zone della selva frequentate dal soggetto albanese, gli investigatori riuscivano a rinvenire, ben celati in buchi opportunamente effettuati nel terreno, ulteriori 250 grammi di marjuana, due pezzi di cocaina del peso complessivo di circa
350 grammi nonché tutto l’occorrente per il confezionamento ed una bilancia elettronica di precisione. Il valore dello stupefacente sequestrato, una volta immesso sul mercato, avrebbe fruttato oltre 30.000 euro.
L’albanese quindi veniva tratto in arresto per aver violato la Legge sugli stupefacenti ed associato presso il carcere di Teramo a disposizione dell’A.G. inquirente. Ora le indagini sono incentrate ad individuare il “canale di approvvigionamento” della sostanza stupefacente.
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