Chieti

Nata a Torrevecchia Teatina “Interamiamoci”, la prima rete dei messaggi d’amore

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Sarà creato un data base di brevi frasi che saranno raccolte e conservate fisicamente presso il Museo della Lettera d’Amore e digitalizzate

CHIETI – In occasione della festività di San Valentino, il Museo della Lettera d’Amore e il Centro ecumenico e del dialogo interreligioso della Parrocchia di Torrevecchia Teatina hanno promosso un’iniziativa per scaldare il cuore a un’umanità afflitta da problemi di ogni genere: “Interamiamoci”, la prima rete dei messaggi d’amore. Si attendono adesioni da tutte le parti del mondo per creare un data base di brevi frasi che saranno raccolte e conservate fisicamente presso il Museo della Lettera d’Amore e digitalizzate.

L’obiettivo è di promuovere l’unione dei popoli in nome dei messaggi dell’amore e di costituire un relativo Comitato internazionale. Ogni anno il Comitato deciderà di compiere il gesto simbolico di portare tutti i messaggi raccolti in un luogo abbisognevole. Verrà altresì promosso un incontro nel corso del quale si sosterrà il progetto di proclamare nel pianeta un minuto di raccoglimento in cui venga condiviso il pensiero dell’amore verso tutti gli altri esseri umani.

L’amore è una forza che tende a unire, a creare energia, a produrre il bene. Se ogni creatura umana amasse un’altra, se ogni creatura si sentisse veramente amata, non nascerebbero così facilmente conflitti e guerre. Sentirsi amati aiuta a creare uno stato di serenità, di appagamento, di fiducia nell’altro e in se stesso. Contribuisce a vivificare l’identità tramite la capacità di sentire l’altro. La creatura umana sta perdendo la capacità di essere sentita, di ascoltarsi, di ritrovarsi nella propria intimità come nella propria casa, nella propria segreta benefica identità naturale, nella propria autenticità.

I popoli non sono ancora pronti per unirsi; non possono essere l’economia o la freddezza degli scambi commerciali a generare la passione per l’unità nell’amore. L’amore è parola dell’amore, e l’amore è un messaggio che con la parola può raggiungere distanze infinite. La parola-messaggio prepara, dichiara, chiama a sé il più meraviglioso dei sentimenti dell’intimità silente: l’amore.

Giuseppina Verdoliva, presidente dell’Associazione AbruzziAMOci che gestisce il Museo, implora: “Aiutateci a realizzare questo nostro sogno d’amore, basterà inviare il messaggio per via instagram, messenger, sui social del Museo, oppure per e mail, per posta ordinaria o per whatsApp”. I messaggi dovranno riguardare l’amore in tutte le sue forme ed essere contenuti in una frase (max 470 caratteri spazi inclusi). Esempio: “L’amore vero è senza limiti, ma sa limitarsi, per andare incontro all’altro, per rispettare la libertà dell’altro.” (Papa Francesco).

Le dichiarazioni o proposte d’amore potranno essere dedicate alla persona amata o a una persona di cui si è innamorati segretamente (reale o anche immaginaria, come un divo o una diva del cinema, per esempio) e non dovranno superare 2200 caratteri, spazi inclusi. I messaggi, le proposte, le dichiarazioni d’amore potranno essere scritti nella lingua dello scrivente con annessa traduzione in lingua inglese, i più interessanti saranno oggetto di illustrazione sulla pagina Instagram del Museo, oppure trascritti a mano ed inseriti in bottiglia (messaggi d’amore in bottiglia) ed esposti nel Museo, e riceveranno un dono a sorpresa.

I messaggi andranno inviati ai siti del Museo della Lettera d’amore (facebook, instagram) o per email a: maxpamio@yahoo.it o per Whatsapp al (+39)3279960722.

Gli organizzatori hanno scoperto che negli Stati Uniti nel corso delle lezioni tra gli studenti circolano bigliettini soprannominati “Rizz book” sui quali vengono redatti battute divertenti in grado di attrarre i partner, del genere: “I miei genitori mi hanno detto di seguire i miei sogni e tu sei uno di questi”, “Sei il WI-Fi perché sei una connessione”, “Dammi un bacio se mi sto sbagliando, ma la Terra è piatta, giusto?”, “Sei fatto al 75% di acqua e io ho sete”. La rete dei messaggi d’amore vuole accogliere anche queste battute estemporanee, perché no?

Pubblicato da
Marina Denegri

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