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No alla violenza sulle donne: “Natura morta in un fosso” a Montesilvano

Lo spettacolo teatrale si terrà il 3 dicembre nella splendida cornice del Pala Dean Martin di Montesilvano

da Marina Denegri

Locandina Natura morta in un fosso

MONTESILVANO – In  occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne il Comune di Montesilvano ha presentato nei giorni scorso, nella sala consiliare del Palazzo di città, lo spettacolo teatrale in due atti “Natura morta in un fosso”: uno specchio della violenza ma soprattutto un grido per il cambiamento. Martedì 3 dicembre alle ore 21.00 nella splendida cornice del Pala Dean Martin di Montesilvano, la cittadinanza è invitata a partecipare alla rappresentazione teatrale il cui testo, scritto da Fausto Paravidino, sarà magistralmente interpretato e diretto da Giampiero Mancini e dal suo cast di attori appartenenti alla scuola di recitazione Smo Lab, che va ben oltre la semplice risoluzione di un caso di omicidio. L’opera, con la sua cruda realtà e la sua profondità psicologica, si erge come un potente strumento per riflettere sulla violenza di genere, un tema purtroppo ancora troppo attuale.

Il delitto di Elisa Orlando, giovane vittima di un femminicidio, diventa il fulcro di una trama che scava a fondo nelle dinamiche relazionali, nelle fragilità umane e nelle ombre di una società spesso indifferente” – afferma il regista e attore Giampiero Mancini.Attraverso i monologhi interiori dei personaggi, assistiamo alla disumanizzazione della vittima, alla colpevolizzazione e al giustificazionismo che troppo spesso accompagnano questi crimini”.

Oltre al sindaco Ottavio De Martinis, presenti alla conferenza anche la presidente della Commissione Pari Opportunità Paola Sardella, l’assessore alle pari opportunità Alice Amicone, l’assessore alla cultura e agli eventi Corinna Sandias, la consigliera Damiana Rossi, la psicologa Donatella Cardone e il consigliere Adriano Tocco.

Il sindaco Ottavio De Martinis: “Natura morta in un fosso” non è solo un giallo, ma un dramma che ci costringe a confrontarci con le nostre paure, i nostri pregiudizi e le nostre responsabilità. La rappresentazione, con il suo linguaggio diretto e impietoso, ci mostra l’impatto devastante della violenza sulle donne, non solo sulla vittima, ma anche sulle persone che le stanno accanto. Uno spettacolo che rappresenta purtroppo uno di quei casi che non solo si sentono sempre più spesso al Tg, ma anche nelle vie delle nostra città, tanto che i recenti episodi di violenza ci pongono davanti agli occhi quanto ancora ci sia da fare per combattere questa piaga. Una giornata, quella del 25 novembre, importante per ricordare il dramma sociale da combattere, ma è evidente che un solo giorno non è sufficiente”.

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