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New Magic People Show al Teatro Massimo di Pescara il 18 dicembre

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Dall’opera di Giuseppe Montesano con la partecipazione di Enrico Ianniello, Tony Laudadio, Andrea Renzi, Luciano Saltarelli

PESCARA – Lo spettacolo teatrale partenopeo “New Magic People Show”, messo in scena dagli attori Enrico Ianniello, Tony Laudadio, Andrea Renzi, Luciano Saltarelli, farà tappa al Teatro Massimo di Pescara lunedì 18 dicembre 2017 alle ore 21.00.

“New Magic People Show” è uno spettacolo pittoresco, commedia nera tratta dal tragicomico romanzo di Giuseppe Montesano, che evidenzia vizi e manie dell’Italia malata degli ultimi anni, in un crescendo che mescola l’opera buffa e il dramma, in una realtà composta da ridicoli mostri drogati dal sogno del denaro, da prigiorieri illusi di essere liberi, di gaudenti che hanno seppellito la passione e l’amore.

“Quello che volevamo era restituire il senso di nevrotico sovraffollamento del condominio globale, il pullulare comico di personaggi messi a cuocere in una stessa pentola a pressione demenziale, le vite non più protette dall’intimità dell’at home ma sempre sotto l’occhio di tutti, e con un ritmo che voleva sposare i Simpson e Aristofane, Eduardo e Woody Allen, i Soprano e la Commedia dell’Arte, Quevedo e l’Avanspettacolo, Totò e Godot: come farlo con soli quattro attori?

E qui la loro idea straordinaria fu di recitare su un tavolino da salotto, gomito a gomito come sardine in una scatola mentale, ricreando la sensazione della mancanza di spazio interiore del condominio coatto. E poi, attinta alle radici stesse del teatro popolare napoletano e ai Maestri della Farsa, la trovata del travestimento: solo quattro attori si trasformavano e si moltiplicavano, con pochissimi trucchi, in maschi e femmine e bambini, in una folla di personaggi, in una sorta di avanspettacolo postmoderno.

Era nato Magic People Show. Si può ridere su cose drammatiche? Si può fare ironia su ciò che ci sta strangolando? Magic people Show parla di come stiamo diventando servi del mediatico e del denaro, ma si rifiuta di usare le categorie della politica; parla di come la politica abbia invaso le anime, ma non la nomina mai; parla di come la cara e amata vita quotidiana, sia modificata e deformata dallo strapotere dell’Economia, ma senza scrivere trattati asserviti alle ideologie vecchie e nuove. Non si possono più usare innocentemente le parole che i nemici dell’umano hanno deformato nella menzogna, e se si vuole restare vivi bisogna provare a smascherare quelle menzogne: ma come?

Non resta che dare la parola a loro, ai mutanti di quella che è già da tempo la ex società del benessere: facendo confessare a loro stessi la propria vergogna e assurdità, la mancanza d’amore, la banalità nel male. Allora bisogna far salire in scena Lallo e Gegè, la signora madre Torza e la signorina figlia Torza, l’osceno avvocato Morfo e l’ultimo resistente, il dottor G.: e bisogna lasciarli liberi di sproloquiare, lasciare che i mostriciattoli si esprimano in tutta la loro ridicola e ripugnante miseria, per vedere ciò che troppo spesso è nascosto dall’abitudine e dal così fanno tutti quindi è normale fare così. Non è vero: diventare disumani e cretini e servi e morti in vita non è normale, e non tutti lo fanno: e quindi è normale essere umani, e miti, e gentili, e liberi, e poetici, e vivi”.

Giuseppe Montesano

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