L’AQUILA – NIC2018 è la più grande e prestigiosa conferenza su scala mondiale dedicata alla ricerca nell’ambito dell’astrofisica nucleare, che si svolge con cadenza biennale. Le tematiche affrontate spaziano dalle osservazioni astronomiche ai modelli astrofisici dell’universo, dalla nascita delle stelle alla loro fine (supernovae), dalla fisica del neutrino alle onde gravitazionali. Oltre 200 scienziati provenienti da tutto il mondo si confronteranno sui risultati raggiunti con gli attuali esperimenti e su nuovi progetti che permetteranno di esplorare le nuove frontiere della ricerca dei prossimi decenni.
L’astrofisica nucleare studia le reazioni di fusione nucleare che sono alla base della vita del Sole e delle altre stelle e che condizionano l’evoluzione dell’Universo stesso.
Queste reazioni avvengono nel cuore delle stelle generando gli elementi presenti nell’Universo che sono i costituenti di tutto ciò che ci circonda, da quelli più leggeri come l’Elio o l’Ossigeno a quelli più pesanti come il Tantalio, il Piombo e l’Oro.
“È un grande riconoscimento da parte della comunità internazionale – sottolinea Alba Formicola, chair della conferenza e Responsabile della Divisione Ricerca dei Laboratori del Gran Sasso – aver scelto come sede per la seconda volta (la prima fu 1994), nella storia pluriennale della conferenza, i nostri Laboratori del Gran Sasso per ospitare il simposio più rilevante dell’astrofisica nucleare: questa scelta conferma l’eccellenza della ricerca che qui viene condotta ed è per noi motivo di orgoglio”.
Con oltre 70 interventi orali, scelti da un Comitato Internazionale, e una sessione di circa 100 poster presentati da giovani dottorandi, la NIC2018 propone una panoramica sui più importanti risultati teorici e sperimentali raggiunti su scala mondiale sulle sfide scientifiche ancora aperte.
Ovviamente anche le ricerche dei Laboratori del Gran Sasso saranno protagoniste della conferenza, come l’esperimento LUNA, che è in attività ai Laboratori da oltre un quarto di secolo e che in questi anni ha fornito contributi molto importanti nel campo dell’astrofisica nucleare:
“Studiare le stelle in un laboratorio sotterraneo è stata un intuizione che risale a circa 25 anni fa e la ricerca in questi anni ha permesso di ottenere molti e importanti risultati sul funzionamento delle stelle nel periodo più lungo della loro “vita” ovvero quello in cui viene consumato idrogeno” dichiara Paolo Prati (Università e sez. INFN Genova), responsabile dell’esperimento LUNA.
“Con il progetto LUNA-MV, che vedrà l’inizio dell’installazione nei prossimi mesi, inizia una nuova entusiasmante avventura scientifica che affronterà le fasi successive dell’evoluzione stellare, quelle che determinano l’abbondanza nell’Universo di elementi fondamentali per la vita quali carbonio ed ossigeno”.
“LUNA-MV potrà inoltre essere usato per ricerche multidisciplinari in vari ambiti scientifici e tecnologici quali le scienze ambientali, dei materiali e l’archeometria” conclude Prati.
I 200 partecipanti che oggi si sono registrati dimostrano il successo di questa conferenza, e la vetrina internazionale che i Laboratori ed il territorio abruzzese offrono alla comunità.
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